giovedì 20 novembre 2008



Corre lontano lo sguardo.
Osservo questo orizzonte immerso in un accenno d’inverno, o forse in uno di primavera...
Guardo di fronte a me qualcosa che alla radice è in toto la stessa emozione di mille panorami faticosamente guadagnati.
Guardo tutta la mia vita che si trova li in quell’istante.
Apro le mie ali e volo ovunque immerso in quel blu intenso.
Respiro ogni immagine e vedo ogni profumo da quassù.
Nel più assoluto silenzio percepisco il battito del pianeta.
Un profondo e intenso pulsare che dai tempi dei tempi prosegue ininterrottamente.
Metto le punte degli sci a valle e la pendenza fa il resto.
Galleggio sopra nuvole di candida neve immacolata ondeggiando a destra e a sinistra come guidato da una musica adeguatamente ritmata.
Una danza che vorrei non finisse mai...
Sento il mio mondo senza muovermi in esso componendo i miei sonetti senza muovere le labbra.
Sprofondo nella storia e nel presente di questa madre terra come in un incestuoso amplesso.
No, questa volta non aprirò gli occhi...non ora.