giovedì 22 agosto 2013

SENZA FINE

A volte mi capita di scrivere ispirato da eventi particolari seppur comuni.
Oggi l'evento è un cambiamento di stato fisico, una trasformazione che definiamo "decesso".
Per le persone che condividevano questa realtà con lui Mauro rappresentava ovviamente molto anzi, moltissimo. Una famiglia, una storia fatta di mille situazioni, quasi sessant'anni di ricordi, gioie e dolori.
Per me una conoscenza simpatica e una serie di interrogativi personali.
Il suo corpo è cambiato a causa di un presunto cancro di cui in 8 mesi i medici son stati capaci di trovare solo le tracce ma mai l'assassino. E cosa hanno fatto? Presumendo si nascondesse tra la folla hanno pensato fosse giustificabile applicare la soluzione finale sterminando buoni e cattivi con quella pratica che chiamano "chemioterapia". Un trattamento debilitante che distrugge il sistema immunitario lasciando aperte le porte ad ogni attacco esterno. Un trattamento che rende migliaia di euro ad iniezione alle industrie farmaceutiche. Un trattamento che permette ad un raffreddore di ucciderti.
Mauro non è morto di cancro. Mauro è stato eliminato da un sistema incancrenito. Questo è difficile da dimostrare ma è palese che non siamo più esseri viventi ma contribuenti da vivi e da morti.
Possiamo scegliere di cambiare o possiamo infilarci in una chiesa domattina a sentire le parole disinteressate di una persona che non lo conosceva, che non ha una famiglia ne una compagna ne dei figli e che viene pagato per una -messa- in scena melodrammatica. Il paradosso della sofferenza in quel teatro che dovrebbe festeggiare il viaggio verso la vita eterna al cospetto di un fantomatico e bonario ometto cangiante. 
La verità è ben più elevata. Possiamo vederla ma non riusciamo a comprenderla. E' nascosta in ogni nostra particella subatomica, in quel qualcosa che non finisce mai così come non inizia mai. Siamo fatti di frammenti d'infinito che da poco la scienza è riuscita a scorgere costruendo macchinari enormi per vedere qualcosa di quasi invisibile. 
Il nostro primitivo modo di concepire questa dimensione del tempo e dello spazio non deve portarci verso una castrazione gnoseologica guidata da altri. Viviamo di sentimenti grandiosi e possiamo tutto se riusciamo a liberarci da migliaia di stereotipi inculcati a forza nel cervello attraverso noti e collaudati strumenti di diffusione di massa. 
Riscopriamo il vero significato di parole come Amore, Amicizia, Virtù, Lealtà, Libertà...Non confondiamole con possessione, interesse, convenienza, baratto o finzione. Dobbiamo solo metterci di fronte ad uno specchio e capire chi abbiamo davanti perchè troppo spesso quello riflesso non lo conosciamo affatto. 
Non sarà facile per la famiglia di Mauro ma una cosa è certa: lui ora è qualcosa di talmente grandioso che a noi risulta incomprensibile. Non abbiamo che il nostro empirismo per trovare spiegazioni ma è come mettersi una tuta spaziale e partire con una torcia alla ricerca di una lacrima nell'universo per di più senza sapere che quell'universo è esso stesso dentro ad una lacrima. 
Più di ogni altra azione di piazza spero tu comprenda il mio ricordo con queste parole, caro vecchio tirchione! 
Ora sono tutti liberi, senza confini e senza tempo. E grazie di tutto.