venerdì 30 aprile 2010

THANK YOU FOR THE DAYS


MAESTRO DI VITA

Ho lavorato con lui tutto il giorno.
O meglio, lui ha lavorato con me - in effetti.
Mi ha aiutato, mi ha dato semplicemente una mano. Almeno così potrebbe apparire a chiunque avesse assistito al nostro operato. Ma le cose stanno diversamente.
Patrizio, classe 1985. Un grande fanciullo. Una rarità. Il mio Maestro di vita.
Patrizio è arrivato ad avere un posto di lavoro grazie ai servizi sociali ma soprattutto grazie ad una persona che ha deciso di assumerlo a tempo indeterminato, disattendendo i rigidi e disumani schemi della pura convenienza economica. E così anch’io ho avuto la fortuna di conoscerlo.
Un essere umano scremato di tutto il superfluo.
In lui tutto è l’opposto di quello a cui la sciocca frenesia quotidiana porta ad essere.
Patrizio è la quiete della semplicità, la purezza della sincerità, la luce della genuinità. Dietro quegli occhi traboccanti di luce e di vita c’è un cielo ancora limpido e una miriade di prati verdi.
In quello sguardo riesco a perdermi come in un sogno.
Timido e gentile…umile e curioso. Si, curioso di un mondo pieno di dettagli a cui non siamo più capaci di fare attenzione. Per lui nulla è superfluo, nemmeno le svariate sfumature della nostra cara e vecchia lingua italiana della cui scolastica memoria fa tesoro!
Oggi mi inchino a Patrizio per i luminosi sorrisi che ha saputo regalarmi e per il grande e sincero ringraziamento che a fine giornata mi ha rivolto per avergli dato l’opportunità di sentirsi utile e capace. Oggi non ha lavorato a fronte di un salario che non sa nemmeno cosa sia, ma perché ama quello che fa e non chiede di più. “Sono io che ti ringrazio inconsapevole amico mio perché in te vive una virtù rara.”
Ho seguito con lo sguardo il suo buffo e delicato andamento mentre se ne andava verso l’auto della madre che lo aspettava poco lontano.
Un tramonto color mandarino, come il più grandioso dei sipari, ha infine chiuso un giorno semplice di cui il mondo non si ricorderà.
Qualcun altro si.

mercoledì 28 aprile 2010

I'M AN ALIEN


STARMAN
(D.Bowie)

Didn't know what time it was and the lights were low
I leaned back on my radio
Some cat was layin' down some rock 'n' roll 'lotta soul,
he said

Then the loud sound did seem to fade
Came back like a slow voice on a wave of phase
That weren't no D.J. that was hazy cosmic jive

CHORUS
There's a starman waiting in the sky
He'd like to come and meet us
But he thinks he'd blow our minds
There's a starman waiting in the sky
He's told us not to blow it
Cause he knows it's all worthwhile
He told me:
Let the children lose it
Let the children use it
Let all the children boogie

I had to phone someone so I picked on you
Hey, that's far out so you heard him too!
Switch on the TV
we may pick him up on channel two
Look out your window I can see his light

If we can sparkle he may land tonight
Don't tell your poppa or he'll get us locked up in fright

martedì 27 aprile 2010

BASTA FB



Per quanto mi riguarda è giunto il momento di riprendere l'intimità di un dialogo per pochi. Il senso delle riflessioni in un blog lontano da una valanga di sciocchezze. Facebook, nato con propositi interessanti si è ormai trasformato in un grande, enorme contenitore di frivoli umani incapaci di vivere una vita vera. Forse solo un raccapricciante specchio di ciò che stà diventando il contesto sociale globale. Forse un'aberrazione informatica. Comunque sia non è più un luogo di riflessione o di incontro costruttivo.
"The New Controls" in una sorta di avveniristica Metropolis costruita su di un mondo di bite manovrati dai grandi dirigenti dell'etere commerciale. Li dentro siamo prodotti ancor più di quanto lo siamo qui fuori ma la geniale "machine" cavalca la sensazione opposta.
Libertà di espressione per non esprimere nulla.
Un rassicurante nulla condiviso. Spesso stranamente criticato persino dagli stessi "fbdipendenti" bisognosi di far sapere cos'hanno messo nel latte alle 7 di mattina.
Basta Fb. Tutto qui...e da qui il Basilisco torna col suo pensiero.