giovedì 30 agosto 2007

LENTAMENTE...



Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, il colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.


Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.


Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.


Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.


Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.


Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.


Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.


Pablo Neruda


( Progettualità incondizionata? Infondo, forse, solo reazioni chimiche...)

mercoledì 29 agosto 2007

QUINDICI OTTO ZERO SETTE


Una settimana a quota 1800 che finisce fra le note dei Planetanon, un gruppo marchigiano dalle notevoli potenzialità ( http://www.planetanon.com/ ) col cui leader ho avuto modo di condividere le ultime bottiglie di Morellino di Scansano della domenica pomeriggio. Grazie Cristiano, sei una persona degna di nota!

LUNEDÌ

Sbrigate le ultime faccende nella little town, carico la macchinina e mi fiondo in quel del Devero per le operazioni di montaggio della struttura che servirà per le feste di ferragosto e giorni limitrofi. Il grosso del lavoro è svolto dal locale Gruppo Alpini in collaborazione con noi di Banda Musicale e Pro Loco. Ogni anno mi stupisco di come vi sia una sorta di organizzazione non scritta di ogni movimento, passo e azione compiuto da ogni singola persona. Un'operatività degna di un formicaio. Alla mattina quello che si presenta davanti a noi è un prato vuoto. Alla sera ci si trova di fronte a due capannoni con bar, tavoli, banco distribuzione alimenti, capanni per gli attrezzi, impianto idrico ed elettrico, zona coperta per la preparazione della griglia, toilette…Un miracolo di progettualità empirica dai risultati sbalorditivi, ancor più se si pensa poi che tutto questo avviene grazie a volontari senza la benché minima retribuzione anzi, c'è chi come nel caso del sottoscritto ci mette pure le proprie ferie…
Alla sera, io e il mio solito compagno di avventure, ci avviamo alla casetta crampiolese che dista circa 30 minuti di cammino dalla zona dei festeggiamenti, per la cena e la prima notte del "soggiorno". Serata relativamente tranquilla…partono solo tre bottigliette a cena, quattro bicchieri di bianco per aperitivo e i vari corroboranti pre-letto!

MARTEDÌ

Sveglia alle sette e mezza. Colazione leggera da Mario. Arrivo a Devero per l'ultimazione dei preparativi alle otto e trenta circa. Viaggio in pick-up a valle per un carico di materiale mancante e rientro per la mitica carbonara del gruppo lavorativo. Tra gli alpini a pranzo acqua non se ne vede e dopo il classico rovinato come aperitivo, ci si tuffa in caraffe di barbera! Olè, col sole del pomeriggio son già in aria. La soddisfazione di avere tutto pronto e di aspettare solo l'inizio dei festeggiamenti con la serata in musica, rende tutto più gradevole.. Alle 20 apriamo il bar mentre in una sala predisposta si prepara un coro alpino per un concerto che avrà inizio un'ora dopo. Durante l'esibizione del coro il sottoscritto rimane dietro il bancone per servire da bere a se stesso e a tutti quelli che continuano ad affluire per la serata danzante. Alle 22 infatti il DJ Tanza (www.bytanza.com) attacca con il primo brano, completamente illuminato dalle luci colorate che abbiamo predisposto per l'occasione e circondato da una piccola folla di aficionado. Il livello alcolico generale è già notevole anche per combattere la temperatura che a quell'ora, a 1600 mt di quota, non è proprio delle più alte… In un'ora scarsa il capannone è pieno di gente che salta ritmata da un mix di commerciale e revival italiano. Due ore: il delirio. Alle 2 in punto, con 1 ora di ritardo sul permesso comunale siamo costretti a far terminare la musica. Odio generale di chi (quasi tutti) totalmente in botta sarebbe andato avanti fino alle sette del mattino a saltare come un canguro! Salta fuori una chitarra e la festa, anche se molto più soft, va avanti ancora per qualche ora. Io instauro dialoghi a destra e a manca conoscendo persone di cui so bene che non ricorderò il volto il giorno dopo ma solo ciò che ha rappresentato il senso della conversazione. Alle 5 finalmente sono nel letto in quel di Crampiolo. Puff puff, pant pant…

MERCOLEDÌ

Drammatica sequenza di note dal telefonino alle 8:00: è di nuovo ora di alzarsi! Posticipo per mezz'ora poi doccia fredda e un litro di caffè saranno i cavalieri del mio risveglio. Partiamo subito verso il nostro ferragosto da "baristi del volontariato". C'è un sole splendido e questo significa una cosa sola in luoghi come il Devero: un puttanaio assurdo di gente! Alle 11:00 la coda per il pranzo è già infinita. Costine alla brace, polli, polenta, salamelle, formaggi locali.., un festival di nostranità che si diffonde coi suoi profumi per centinaia di metri. Gli altoparlanti regalano l'allegra musica degli alpini e il vociare di sottofondo diventa parte integrante di quello spaccato di vita vera, naturale, semplice. E noi al bar, che volete che facessimo? Efficienza pura. Gag esilaranti. Invenzioni etiliche. E birra…tanta birra!!! Il pomeriggio vola sereno e allegrissimo. In un baleno smaltiamo le varie code di affamati turistas e ci lanciamo nel tiro alla fune dove come gruppo bandistico vinciamo contro i vari sfidanti stranieri e indigeni. Grandissimi!
Ci prepariamo per la sera. Dopo le proiezioni di alcuni bellissimi filmati di inizio '900 sulla costruzione delle dighe nel VCO, ci aspettano i Pentagrami, noto gruppo locale che suona un genere rock folk ( www.pentagrami.it), e che alle 22 o'clock parte coi virtuosismi del bravo violinista regalando un bellissimo inizio delle danze. Inizialmente il numeroso pubblico si mostrava più spettatore che protagonista, al ché siamo intervenuti noi dello staff a conquistare la pista da ballo, forti dei numerosi cocktail Napoleon (modesta invenzione del sottoscritto…) ingeriti…na bomba nucleare! Nonostante la temperatura, lassù ci sembrava di essere a Formentera!! Dopo un attimo eravamo circondati da gente che non aspettava altro che qualcuno partisse per non sentirsi imbarazzato ad essere un solitario al centro dell'attenzione. La musica anche questa sera è andata avanti fino alle 2. Distrutti finiamo a letto alle quattro. Personalmente passo l'ultima mezz'ora con alcuni ragazzi di non ricordo dove. Simpatici e piacevoli fino a quando, proprio alla fine, una tipa mica mi salta fuori con una frase tipo "…come quell'assassino che ha ucciso il povero giuliani a Genova sparandogli". Al che, offrendo la mia opinione sullo spreco del proiettile che mi auguravo fosse stato accreditato ai famigliari, e sulla massima " …e mah sai, quando l'uomo con l'estintore incontra l'uomo con la pistola, l'uomo con l'estintore è un uomo morto" (purtroppo non è mia…) si è scatenata una certa polemica. Ovviamente la mia era una provocazione…perfettamente colta! E comunque il proiettile di una Beretta SB92 costa 82 centesimi dunque non vedo dove sta la polemica…

GIOVEDÌ

Il giorno della mitica gara Baceno-Devero-Crampiolo! Finalmente si dorme un po'…eh si, magari!! Alle 7:30 giù dalle brande e di nuovo a Devero dove mi devo occupare del posto di ristoro corridori e controllo passaggi. Montiamo gazebo, tavoli con tea, limoni, zuccherini e radio alla mano aspetto gli atleti. Una gara impegnativa di 16 km per un dislivello di 1200 mt (il record è ancora detenuto da un corridore locale che la fece in circa 56 minuti!). Piove a dirotto e fa freddo. Non avete idea di cosa è stato uscire dal calduccio delle coperte dopo poche ore di sonno. La cosa imbarazzante poi è che mezza Italia era nell'afa tra incendi e smog.
A mezzogiorno smontiamo tutto e passo alla postazione bar. Dato il tempo e il giorno feriale, la gente è decisamente meno del giorno precedente ma tra i 261 concorrenti e il loro seguito abbiamo comunque il nostro da fare. Alla sera abbiamo già smontato parte delle strutture sotto i capannoni. Rimaniamo in un piccolo gruppo dell'organizzazione a cenare. Una stupenda pasta del improvvisato chef Ivano e i soliti bottiglioni di Barbera. Cala la sera e rimaniamo io e Jack a chiudere ufficialmente i festeggiamenti. All'arrivo di un gruppo di amici diretti a valle, attacchiamo la musica dei nostri lettori Mp3 e beviamo un altro intruglio di mia invenzione: il tricolore. Sono gli ultimi scampoli di una festa che si spegne con l'infuocarsi di un tramonto post temporale da pelle d'oca. Poco distante vengo invitato da due amici ad osservare un branco di camosci che pascolano sereni accanto ad alcune rocce non molto distanti da noi. Un quadro vagamente malinconico dove il senso del tempo non è minimamente contemplato. Mi allontano quanto basta da tutto e da tutti. Intorno a me un silenzio irreale. Il soffio di un vento fresco e sicuro di se mi corre sul viso ed agita le fronde dei larici tutt'intorno. Una luna enorme e sorniona domina sopra la mia testa. Chiudo gli occhi e mi abbandono alle sensazioni. In un istante sono di nuovo parte di quel tutto. Non ho più confini fisici e così, rieccovi tutti li con me. In quel vento. In quel silenzio.

VENERDÌ

Per la prima sera siamo riusciti a coricarci prima delle 2 e a svegliarci alle 9. Il record settimanale! Scendiamo comunque a Devero per ultimare lo smontaggio delle strutture. La macchina operativa degli alpini si rimette all'opera. In poche ore su quel prato non rimane più nemmeno la carta di una caramella. Stupefacente! Qualche volta filmo il tutto e lo velocizzo davvero così posso mostrarvi cosa intendo per darvene una vaga idea...a costo di ripetermi vi assicuro che il tutto è sbalorditivo!
Finalmente è la sera della nostra cena. Ristorante La Baita. Ore 21…dopo numerosi aperitivi siamo finalmente a tavola. Cinque commensali, quattro uomini e una donna. Come da copione finiamo con numerose grappe e decidiamo di fare una scappata ad una festa a valle dove suonano diversi gruppi metal. Camminiamo la solita mezz'ora per arrivare al parcheggio. È l'una e mezza. Arriviamo a valle alle 2 passate. Il caos. Trovo anche lei. Siamo entrambi in aria e quando si vola…si finisce per atterrare dove la gente non balla. Alle 4 passate assalto alla panetteria del paese. Entriamo nei locali di preparazione del pane come dei virus…saremo stati una quindicina se non di più la dentro. Ne usciamo con pane caldo e focacce che in tre nano secondi abbiamo infilato nello stomaco per asciugare l'asciugabile!! Verso le 5 ripartiamo in 6 sull'unica auto disponibile per il rientro fra i monti. Dopo un attacco della nostra unica donna "…ma bagnale quelle troie!!.." (n.c.) facciamo una prova speciale col "nonno" attaccato al cambio sequenziale con tanto di guantini da rallysta!! Un delirio di curve a manetta che miete una vittima. Niente travelgum ma due belle dita in gola! Hi hi…
I primi uccellini li saluto chiudendo l'antone della camera per lasciare fuori un'alba che si preannunciava divina. Buona notte sconosciuta compagnia…Buona notte.

SABATO

Un tranquillo sabato del villaggio da quiete dopo la tempesta. Relax assoluto. Passeggio tra ignari turistas dai look improponibili. Un calice in mano e un sorrisetto stampato in volto. Aleggio per le stradine come un'entità a se stante. Forse non tocco nemmeno il suolo e non muovo gli arti inferiori. Ritorno tra gli abitanti del pianeta dopo pranzo. Prendo un cavallo, lo sello e me ne vado per i prati a galoppare totalmente dissociato. Un pomeriggio così, degno di un giorno così…
Cala la sera e i demoni riprendono possesso dei nostri corpi. Si cena a casa ma il problema che abbiamo più vino noi del sig. Gaja…Usciamo alle 23 e andiamo a fare un gemellaggio al ristorante bar dove abbiamo cenato la sera prima. Tentativo poco riuscito. Cerchiamo di succedere agli anziani che si scateno in un'improvvisata sala da ballo mettendo musica moderna. Ci cacciano con scuse al di là del futile. Intervengono anche giovani turistas abformi dicendo la loro. Evitiamo la guerra sia perché siamo gente pacifica, sia perché non si sarebbe trattato di guerra ma di strage di inutili forme di vita. Continuiamo la notte trasferendoci al lago delle Streghe. Sono le ore…boh!? La luna e il contesto ci proiettano di nuovo attraverso quella porta spazio temporale che conoscono in pochi (fortunatamente!). Un viaggio infinito. Non posso aggiungere altro. Davvero. Non posso.

DOMENICA

Sveglia alle 10…wow! Pranzo dello chef Silvana che realizza uno stupendo risotto ai mirtilli appena colti seguito da un arrosto di vitello da latte nostrano. Per spiegare a chi ha sempre comprato carne al supermercato, la differenza tra quella d'allevamento e quella di un animale cresciuto al pascolo, e come far l'amore con una bambola gonfiabile o con la più calda delle amanti. Spero di aver reso l'idea.
A pranzo c'è anche Cristiano come detto all'inizio. Scenderà storto ma felice come pochi ne ho visti…
Pomeriggio di nuovo a cavallo e alle 18 lo zaino è di nuovo sulle spalle. Questa volta per un definitivo rientro alle "normali" attività lavorative del lunedì. Anche se proprio quella sera uno strano destino…

A presto amico mio. A presto caro Cerva… E grazie di tutto vita mia.

venerdì 24 agosto 2007

EYES WIDE SHUT


Domenica sera sulle reti Mediaset (canale 5 mi pare) danno l'ultimo film del compianto Kubrick.
Consiglio di vederlo a chi ama esplorare il mistero, a chi osa spingersi oltre le verità più nascoste consapevole del rischio che questo atto può comportare.
Affrontare i nostri desideri anche più perversi per lasciarci alle spalle una natura fatta di privazioni all'insegna di una morale pseudo cristiana.
Siete certi di non indossare una maschera davanti al vostro specchio? In mezzo alla gente? Nel bel mezzo di una cerimonia? Magari il vostro matrimonio?
Quella maschera forse ve l'hanno ficcata in faccia in tutti questi anni di bugie e raccomandazioni. Raccomandazioni atte a tramandare sensi di colpa e sentenze da parte di chi una vita VERA non è mai stato capace di viverla...
No. Non serve passare i giorni dietro una maschera per una misera ricompensa.
Eyes wide shut... è ora di aprirli!
Un tempo una persona cara chiese di me. Non seppi risponderle. Ora non c'è più.
Ho cantato per te davanti al fuoco.
In quel fuoco è bruciata la mia maschera.
Ciò che sono ora è l'eterna promessa che feci nel vento e che rimarrà per sempre intorno a noi.

mercoledì 22 agosto 2007

ASPETTANDO IL POST DI FERRAGOSTO

...E poi mi parli di una vita insieme

E poi mi parli di una vita insieme
di una casa di bambini
del nostro amore
e di me che vado a lavorare

Ma che ne sai tu di un mondo
che si può vivere soltanto
se stai attento
a dove metti i piedi
e ogni volta che usciamo
mi dici che tuo padre
vuole sapere
che cosa intendo fare

Ma che ne sa lui di fare
se tutta la vita
non ha fatto altro
che stare a guardare

Io vorrei che tu
che tu avessi qualcosa da dire
che parlassi...di più
che provassi una volta a reagire
ribellandoti a quell'eterno incanto
per vederti lottare
contro chi ti vuole
così innocente e banale donna
donna sempre uguale donna
donna per non capire donna
donna per uscire donna da sposare

No senti stammi a sentire un pò
non è te che detesto in fondo sai
la colpa non è tua la verità è che al mondo
tu servi così!

Parole e musica: Vasco Rossi

lunedì 13 agosto 2007

QUALCHE GIORNO DI VACANZA..



Una settimana..indovinate dove? La mia amica comodamente sdraiata come una grande regina può essere un indizio...
A proposito, la notte di San Lorenzo ha lasciato nella memoria del sottoscritto una dolcezza infinita poichè lassù eravamo diversi, uniti, sotto un parato di stelle...la luna imbiancherà gocce che rigano il viso...e quando ti attacchi su scivoli via... (da Mina..La Notte)
A presto dolce e gentile reginetta delle stelle cadenti...

martedì 7 agosto 2007

IL SOLE, LE STELLE E LA DANZA DELLE STREGHE…

E' un'indiscutibile fortuna quella di aver a portata di mano luoghi paradisiaci. Ancor meglio saperli e poterli apprezzare. Questo fine settimana partiamo in tre: io, mio cugino e lei. Destinazione un piccolo bivacco a 2800 mt.
Parto nel primo pomeriggio dopo l'irrinunciabile pranzo del sabato nel solito ristorante a due passi dal lavoro. Raggiungo i miei compagni di viaggio e insieme ci infiliamo in un grande magazzino per fare provviste. Ne usciamo tremendamente carichi! Per la cena del sabato e il pranzo della domenica, essendo ben in tre, riusciamo a comperare: griglia usa e getta, 3 confezioni da quattro etti l'una di lasagne da scaldare a bagnomaria, 6 salamelle, mezzo chilo di costine, salsiccia, filetto tagliato a fette spesse, pomodori in quantità, pane, torta al cioccolato, cioccolato, salamini per l'aperitivo, formaggio e vino…Si, vino: 2 bottiglie di Cabernet delle Venezie, 2 bottiglie di Morellino di Scansano, 2 bottiglie di Nebbiolo, una di Muller e una di Passito di Pantelleria! Eh si, come se non bastasse purtroppo dove andiamo non c'è acqua dunque negli zaini finiscono anche 3 litri di quel liquido insapore. Ovviamente alla donzella abbiamo alleggerito lo zaino ma vi assicuro che il sottoscritto e suo cugino si son caricati in spalla l'infinito! Mi sentivo come quel tizio che si è fatto a piedi un certo monte Calvario…solo che nel suo caso il dislivello era 5 volte di meno!!! Si ok, quello là aveva anche una corona di spine e non aveva di certo mangiato nel miglior ristorante di Nazaret nelle ultime settimane ma non saprei dire con certezza a chi è andata meglio…!!
Per fortuna il primi settecento metri di dislivello si fanno in seggiovia ma ne restano poi quasi 900 per uno sviluppo di svariati chilometri.



Finalmente gli scarponi toccano i prati dell'alta val Divedro dopo la tipica corsetta per non prendere la seggiovia sul coppino!
Zaini in spalla. Statura calata di 3 cm. Maledetta forza di gravità, la prossima escursione la faccio sulla luna.
Io parto deciso e lascio i due al loro passo cadenzato dalla siculina potente ;-)
E' una giornata stupenda. Sono le 17 e il sole quassù è ancora altissimo. Nemmeno una nuvola a perdita d'occhio e totale assenza di vento. Un sogno! Il percorso per il monte Cistella è veramente favoloso. Si inizia percorrendo un ampio vallone ripido e sofficemente ricoperto d'erba verdissima.

In breve si raggiungono i 2300 metri dove il primo scollinamento regala agli occhi un quadro d'autore fatto di natura millenaria e cieli senza confini. Quassù una leggera brezza da un po' di sollievo e mi rinfresca quel termosifone che collega braccia e gambe dentro il quale c'è un affare che fa tump tump tutututmp..


Sempre più in alto fra rocce e piccole chiazze di neve sorniona, arrivo all'inizio della pianura che attacca la cima.

Vedo in fondo (cerchiato di rosso nella foto) la nostra residenza del week-end. Sono emozionato come la prima volta. Mi guardo indietro e vedo gli altri ancora lontani dunque decido di andare avanti a fare da comitato di accoglienza.

Alle 19:20, dopo 2 ore e 20, tolgo lo zaino davanti alla porta d'ingresso del Rifugio Leoni.
Siiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!! Cazzo che bello!!! D I V I N O!!


Mi ha sempre stupito la sensazione di leggerezza che si prova quando ti togli dalle spalle un sacco di chili che stavano li da più di due ore; sembra letteralmente di volare!
Passano venti minuti e sbucano anche i miei compagni d'avventura. Grande siculina! Che impresa! Grande cugino, ci siamo! Incredibilmente non c'è nessuno ed è per questo luogo in agosto una cosa più unica che rara.


In brevissimo tempo ci siamo lavati con una montagna di salviette ed abbiamo acceso la griglia.
Le immagini che allego danno una vaga idea di quello che era sabato scorso quel luogo. Potessi tirarvi fuori quello che ho nell'anima verseremmo le stesse incontenibili lacrime di gioia che un esperienza di quel tipo provoca. Un palo mi sorregge mentre medito verso l'infinito…

Seguono aperitivo, cena, riflessioni, suoni, sapori…Nel frattempo il cielo diventa una coperta magica che ci avvolge da ogni parte. Da quassù le stelle sembrano a pochi metri. Ti parlano, ti guardano curiose, sussurrano canzoni dolci.

Alle due di notte partiamo per la vetta vera e propria che si trova un centinaio di metri più in alto.
Siamo decisamente alterati ma inarrestabili. Passate le ultime rocce con le pile frontali ad illuminare i passaggi più ostici, sbuchiamo sulla cresta del Cistella. C'è una croce di ferro alta tre metri circa a segnare la cima. Mi ci arrampico sopra e mi siedo sul traverso destro.
Eravate tutti li con me sapete? In quel momento, lassù, c'era qualcosa di molto più forte di una fragile vita umana. Al di là dello spazio e del tempo. Stelle sopra e sotto di me. Cime tutt'intorno a 360 gradi illuminate dalla luna. Le luci lontane di caotiche città a quell'ora quiete. Persino quelle di Milano vedo laggiù. Il cuore non batte più; è diventato parte di quel tutto. Due gocce mi rigano il viso e in me esplode l'Amore più grande e più puro che un uomo possa regalare.
Una notte dal valore inestimabile. Una notte che ci siamo guadagnati col sudore ma che ripeto, vale gli sforzi di una vita.
Stiamo un'ora o forse due lassù. Ci abbracciamo e lasciamo un po' d'anima a danzare con le streghe in cima al mondo, mentre noi con molta attenzione scendiamo il quella che ormai vediamo come casa nostra.
Dopo poche ore è giorno e alle 7:15 di una domenica immensamente illuminata dal sole mi alzo e torno in vetta sulla mia croce! Lascio i miei amici immersi in un sonno profondo e mi regalo quei primi stralci di un nuovo giorno fatto di emozione pura.
Verso le 10 vedo i primi escursionisti avvicinarsi al Leoni. Scendo e facciamo colazione.

Il resto della giornata ci vedrà come i "padroni di casa" che accolgono una dopo l'altra un sacco di persone che data la giornata han giustamente deciso di salire al Cistella. Verso le 13 saremo stati un centinaio lassù. Alle 17 siam rimasti in6…Proseguiamo con i nuovi conoscenti la serata dopo essere tonati a valle. (Barbara, hai dovuto volare o ti han lasciata in Italia? Ma soprattutto, sei ancora convinta del "maestro"? ;-)). Zaira e Alberto vi aspetto dunque…
La montagna sa unire con semplicità.
Vi lascio con le parole di immagini che per motivi tecnici devo pubblicare a bassa risoluzione e altre ne arriveranno.
Grazie ancora amici miei.
Grazie Cistella.
Together we stand…divided we fall.