martedì 7 agosto 2007

IL SOLE, LE STELLE E LA DANZA DELLE STREGHE…

E' un'indiscutibile fortuna quella di aver a portata di mano luoghi paradisiaci. Ancor meglio saperli e poterli apprezzare. Questo fine settimana partiamo in tre: io, mio cugino e lei. Destinazione un piccolo bivacco a 2800 mt.
Parto nel primo pomeriggio dopo l'irrinunciabile pranzo del sabato nel solito ristorante a due passi dal lavoro. Raggiungo i miei compagni di viaggio e insieme ci infiliamo in un grande magazzino per fare provviste. Ne usciamo tremendamente carichi! Per la cena del sabato e il pranzo della domenica, essendo ben in tre, riusciamo a comperare: griglia usa e getta, 3 confezioni da quattro etti l'una di lasagne da scaldare a bagnomaria, 6 salamelle, mezzo chilo di costine, salsiccia, filetto tagliato a fette spesse, pomodori in quantità, pane, torta al cioccolato, cioccolato, salamini per l'aperitivo, formaggio e vino…Si, vino: 2 bottiglie di Cabernet delle Venezie, 2 bottiglie di Morellino di Scansano, 2 bottiglie di Nebbiolo, una di Muller e una di Passito di Pantelleria! Eh si, come se non bastasse purtroppo dove andiamo non c'è acqua dunque negli zaini finiscono anche 3 litri di quel liquido insapore. Ovviamente alla donzella abbiamo alleggerito lo zaino ma vi assicuro che il sottoscritto e suo cugino si son caricati in spalla l'infinito! Mi sentivo come quel tizio che si è fatto a piedi un certo monte Calvario…solo che nel suo caso il dislivello era 5 volte di meno!!! Si ok, quello là aveva anche una corona di spine e non aveva di certo mangiato nel miglior ristorante di Nazaret nelle ultime settimane ma non saprei dire con certezza a chi è andata meglio…!!
Per fortuna il primi settecento metri di dislivello si fanno in seggiovia ma ne restano poi quasi 900 per uno sviluppo di svariati chilometri.



Finalmente gli scarponi toccano i prati dell'alta val Divedro dopo la tipica corsetta per non prendere la seggiovia sul coppino!
Zaini in spalla. Statura calata di 3 cm. Maledetta forza di gravità, la prossima escursione la faccio sulla luna.
Io parto deciso e lascio i due al loro passo cadenzato dalla siculina potente ;-)
E' una giornata stupenda. Sono le 17 e il sole quassù è ancora altissimo. Nemmeno una nuvola a perdita d'occhio e totale assenza di vento. Un sogno! Il percorso per il monte Cistella è veramente favoloso. Si inizia percorrendo un ampio vallone ripido e sofficemente ricoperto d'erba verdissima.

In breve si raggiungono i 2300 metri dove il primo scollinamento regala agli occhi un quadro d'autore fatto di natura millenaria e cieli senza confini. Quassù una leggera brezza da un po' di sollievo e mi rinfresca quel termosifone che collega braccia e gambe dentro il quale c'è un affare che fa tump tump tutututmp..


Sempre più in alto fra rocce e piccole chiazze di neve sorniona, arrivo all'inizio della pianura che attacca la cima.

Vedo in fondo (cerchiato di rosso nella foto) la nostra residenza del week-end. Sono emozionato come la prima volta. Mi guardo indietro e vedo gli altri ancora lontani dunque decido di andare avanti a fare da comitato di accoglienza.

Alle 19:20, dopo 2 ore e 20, tolgo lo zaino davanti alla porta d'ingresso del Rifugio Leoni.
Siiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!! Cazzo che bello!!! D I V I N O!!


Mi ha sempre stupito la sensazione di leggerezza che si prova quando ti togli dalle spalle un sacco di chili che stavano li da più di due ore; sembra letteralmente di volare!
Passano venti minuti e sbucano anche i miei compagni d'avventura. Grande siculina! Che impresa! Grande cugino, ci siamo! Incredibilmente non c'è nessuno ed è per questo luogo in agosto una cosa più unica che rara.


In brevissimo tempo ci siamo lavati con una montagna di salviette ed abbiamo acceso la griglia.
Le immagini che allego danno una vaga idea di quello che era sabato scorso quel luogo. Potessi tirarvi fuori quello che ho nell'anima verseremmo le stesse incontenibili lacrime di gioia che un esperienza di quel tipo provoca. Un palo mi sorregge mentre medito verso l'infinito…

Seguono aperitivo, cena, riflessioni, suoni, sapori…Nel frattempo il cielo diventa una coperta magica che ci avvolge da ogni parte. Da quassù le stelle sembrano a pochi metri. Ti parlano, ti guardano curiose, sussurrano canzoni dolci.

Alle due di notte partiamo per la vetta vera e propria che si trova un centinaio di metri più in alto.
Siamo decisamente alterati ma inarrestabili. Passate le ultime rocce con le pile frontali ad illuminare i passaggi più ostici, sbuchiamo sulla cresta del Cistella. C'è una croce di ferro alta tre metri circa a segnare la cima. Mi ci arrampico sopra e mi siedo sul traverso destro.
Eravate tutti li con me sapete? In quel momento, lassù, c'era qualcosa di molto più forte di una fragile vita umana. Al di là dello spazio e del tempo. Stelle sopra e sotto di me. Cime tutt'intorno a 360 gradi illuminate dalla luna. Le luci lontane di caotiche città a quell'ora quiete. Persino quelle di Milano vedo laggiù. Il cuore non batte più; è diventato parte di quel tutto. Due gocce mi rigano il viso e in me esplode l'Amore più grande e più puro che un uomo possa regalare.
Una notte dal valore inestimabile. Una notte che ci siamo guadagnati col sudore ma che ripeto, vale gli sforzi di una vita.
Stiamo un'ora o forse due lassù. Ci abbracciamo e lasciamo un po' d'anima a danzare con le streghe in cima al mondo, mentre noi con molta attenzione scendiamo il quella che ormai vediamo come casa nostra.
Dopo poche ore è giorno e alle 7:15 di una domenica immensamente illuminata dal sole mi alzo e torno in vetta sulla mia croce! Lascio i miei amici immersi in un sonno profondo e mi regalo quei primi stralci di un nuovo giorno fatto di emozione pura.
Verso le 10 vedo i primi escursionisti avvicinarsi al Leoni. Scendo e facciamo colazione.

Il resto della giornata ci vedrà come i "padroni di casa" che accolgono una dopo l'altra un sacco di persone che data la giornata han giustamente deciso di salire al Cistella. Verso le 13 saremo stati un centinaio lassù. Alle 17 siam rimasti in6…Proseguiamo con i nuovi conoscenti la serata dopo essere tonati a valle. (Barbara, hai dovuto volare o ti han lasciata in Italia? Ma soprattutto, sei ancora convinta del "maestro"? ;-)). Zaira e Alberto vi aspetto dunque…
La montagna sa unire con semplicità.
Vi lascio con le parole di immagini che per motivi tecnici devo pubblicare a bassa risoluzione e altre ne arriveranno.
Grazie ancora amici miei.
Grazie Cistella.
Together we stand…divided we fall.

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