giovedì 11 settembre 2008

11 SEPTEMBER

Faceva piuttosto caldo quel giorno. Ricordo che nella falegnameria di mio padre c'era un'atmosfera particolare. Non per il giorno in se ma per il mese e per l'ora.
Nel pomeriggio infatti, il sole settembrino penetra dalle ampie finestrature del capannone con un'incidenza unica, mettendo in risalto una miriade di particelle di polvere che volteggiano ovunque in modo del tutto casuale. Proprio come minuscoli foglietti di carta lanciati dall'alto...da molto in alto.
Suona il telefonino e stranamente, nonostante il rumore dei macchinari, ne percepisco la melodia.
Esco dall'edificio e vengo investito da un'ondata di caldo giallo solare.
"Pronto?"
"Hai saputo? Hai sentito la radio?"
"No!? Che è successo?"
"Le Twin Towers..hanno attaccato gli Stati Uniti! Due aereoplani si sono schiantati sulle torri e a quanto pare è un attentato terroristico. C'è un casino che non hai idea!"
"Che cosaaa ??"
Fu un attimo.
Una sensazione strana che non avevo mai provato prima.
Per la prima volta mi sentii piccolo, lontano dal pericolo ma in pericolo. Ebbi la consapevolezza dell'inezia che ogniuno di noi rappresenta in mezzo a quegli ormai 6 miliardi di individui che popolano questo minuscolo pianeta azzurro.
Durò poco, ma non lo dimenticherò mai più.
Credo sia giusto ricordare. Oggi.

mercoledì 10 settembre 2008

Large Hadron Collider

Forse non molti sanno che una macchina potenzialmente cambierà la storia del genere umano.
L'aggeggio si chiama LHC (Large Hadron Collider) e in breve è un acceleratore di particelle unico al mondo. A cosa serve? L'esperimento "Atlas", ha l'ambizioso obiettivo di raccogliere informazioni fondamentali per la ricerca dell'elusivo "bosone di Higgs" e di scoprire segnali dell'esistenza di particelle ancora più esotiche.
Il "bosone di Higgs" non è altro che la particella "zero" ovvero quella che teoricamente ha dato origine al big bang e dunque a tutte le altre particelle da cui poi deriva ogni cosa.
Oggi, 10 settembre 2008, si è concluso con successo al Cern di Ginevra il collaudo del LHC finalizzato all'esperimento Atlas. Il magnete superconduttore toroidale è il più grande magnete superconduttore mai realizzato e rappresenta una sfida tecnologica di grande complessità. Per rendersene conto basta pensare alle misure straordinarie dell'oggetto: le otto bobine che compongono il Barrel Toroid hanno ciascuna le dimensioni di un rettangolo di 5x25 metri e verranno assemblate a circa 100 metri di profondità, nella caverna che ospita il rivelatore di Atlas e che è lunga 55 metri e larga 30. Il Barrel Toroid ha un aspetto simile a un cilindro coricato, lungo 25 metri, alto 20 e con un peso complessivo di ben 1315 tonnellate, di cui 695 dovranno essere raffreddate a temperature prossime allo zero assoluto (circa 5 K, ossia -268 gradi C) per rendere superconduttivi gli avvolgimenti. (fonte RcS periodici SpA..)
I dubbi sulla potenziale pericolosità dell'esperimento vero e proprio che avverrà tra qualche settimana sono molti. Se siete interessati vi consiglio questo link: http://it.wikipedia.org/wiki/Large_Hadron_Collider
Sia come sia, questo non è un giorno qualunque cari osservatori.

sabato 6 settembre 2008

TIFOSI ULTRAS?

Un'immagine indegna di un paese civile.
Mi chiedo solo perchè si sprecano parole per cercar di capire cosa accade nelle menti di certi individui.
Quali menti?
Quali individui?
Secondo voi quelli che vedete nella foto sono esseri "umani"?
Beh, se lo sono loro allora non lo sono io.
Bipedi implumi che alzano la mano destra col saluto romano! Ma ve li vedete voi negli anni trenta quei mentecatti passare così davanti al Duce? E devastare un treno? E far pesare sulla popolazione danni per centinaia di migliaia di euro?
La cosa si risolveva nel modo più semplice e senza dar lavoro a giornalisti, tv, stampa ed altri sciocchi strumenti di propaganda disfattista. Si fermava il treno, lo si sigillava, lo si riempiva di gas nervino, si ripulivano i cadaveri di ogni avere per risarcire i danni e il disturbo dei militari, si mettevano i corpi in un termovalorizzatore e si distribuivano i vestiti ai più bisognosi.
Le trasferte sarebbero sicuramente state ordinate e serene.
Il problema sussiste anche negli stadi, ovvero in quelle strutture faraoniche dal costo di 100 ospedali cadauna o di 100000 alloggi o di decine di altre opere necessarie..
Migliaia di poliziotti impegnati ogni domenica in quei contenitori invece di essere altrove a fare qualcosa di utile. Basterebbero 10 cecchini per ogni struttura sensibile. Il primo che alza un fumogeno col volto coperto viene semplicemente messo una volta per tutte "in condizione di non reagire" (...) ed allontanato dagli spalti. Fine. Credete che dopo aver pulito qualche stadio da inutili creature violente che alla fine consumano anche prezioso ossigeno di tutti, qualcuno oserebbe ancora cercare di distruggere il lavoro di altri?
Il branco va trattato come tale.
Basta con buonismi ed analisi pseudosociali alla ricerca della radice del male.
E' ora di curare i denti marci con l'estrazione.
Becere demagogie papali e costosissimi studi sociali dimostrano ogni giorno la loro inutilità.
Il rapporto violenza distruttiva = amputazione radicale è purtroppo l'unica via percorribile per mettere fine ad una situazione deleteria.
Il dubbio è solo uno: non è che a qualcuno molto in alto le cose vanno molto bene così?

venerdì 5 settembre 2008

IL TEMPO DEL SOLE

Come si possono trascurare la scrittura, la parola, la comunicazione?
Come non sono capace di soprassedere ad un’alba che finisco per catturare con un vecchio cellulare per condividerla, alo stesso modo dovrei mandarvi i segni dell’anima con il mezzo a me più consono.
Eppure vivo la stragrande maggioranza di ogni grandioso istante della mia vita con la solita introversione forse celata semplicemente dietro una latente pigrizia di fondo! Amo scrivere come amo “parlarmi” dopo le note di una Pompei reinterpretata in chiave lirico teatrale. Eppure se son qui a picchiettare su questi tasti è perché la cosa non mi basta...qui il buon Zarathustra non potrebbe che darmi manforte dopo la sua tenebrosa esperienza nell’eremo.
Qualche giorno nel sud della Sardegna non ha fatto altro che conferirmi la “certezza di taluni dubbi” e una pelle leggermente più ambrata non serve certo a consolarmi del resto.
Il mare laggiù è un liquido vitale pieno di creature magnifiche e a me sconosciute. Lo spettacolo davanti al vetro della maschera mentre voli nelle trasparenze di un Mediterraneo unico, è qualcosa che risuona all’unisono col silenzio che ti avvolge sott’acqua. Volo e sogno fino a quando i polmoni mi ricordano che non faccio parte di quel mondo e devo “respirare”...Questa in sintesi la vera esperienza fuori dal continente, in una terra dove vigono ancora sistemi sociali poco degni dei millenni di evoluzione a cui siamo abituati. Paesi in cui alle donne non è permesso di circolare sole e in cui l’estraneo è considerato una minaccia o un qualcuno da assoggettare a regole lontane dalla natura dell’essere umano. Strani e aridi paesaggi conservano strani e aridi uomini. Poi c’è la costa vip, il lusso sfrenato di luoghi in cui l’uomo si perde nella stupida ostentazione del suo potere economico.
Ma c’è anche la gente semplice e vera che con un bicchiere d’acqua sa offrirti il suo ascolto, la sua storia e il suo piccolo mondo: quella è la Sardegna che in un istante ho rubato e che conservo qui dentro.
M’inchino alla verità.
Sorrido all’esigenza.
Mi volto alla stupidità.