mercoledì 30 aprile 2008

RIDERS ON THE WIND

Pigs on the wing.
Horse on the road…
Un nuovo volo tra le nostre valli.
Dentro la terra.
Tra i boschi…
Su nastri d’asfalto posseduti come corpi di vergine.
Hyea hyea, vai cavallina storna…galoppa nel vento...hyeaaa!!!
La terra trema sotto gli zoccoli dei quattro possenti animali.
Trema!!
Uno dopo l’altro come fantasmi percorriamo sentieri delimitati da larici e querce.
Poi qualche tratto tranquillo sulle piste per le auto…
Poi di nuovo nel wild garden con le lacrime agli occhi.
Quattro ore di emozioni pure lontano da tutto e da tutti.
Un break al saloon per una birra ed il ritorno tra gli umani.
Il ritorno al quotidiano…quel quotidiano che in fondo è veramente straordinario!

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mercoledì 23 aprile 2008

SAPER ESSERE VERI

Con Silvano a volte mi trovo molto in sintonia.
Ecco perchè pubblico uno stralcio dal suo "Diario Azzurro"


DIARIO AZZURRO n.233 del 22.04..2008
di SILVANO AGOSTI

Elogio dell’autonomia.

L’aspetto più misterioso che l’attuale cultura dei sentimenti rivela, è espresso dal fatto che quasi tutte le persone sposate e conviventi, superati i cinquant’anni, alludono in modo più o meno diretto al disastro della loro unione. Prestando attenzione ai modi del parlare e del gesticolare le “coppie” rivelano una profonda disistima reciproca, fino a giungere alla degradazione del disprezzo dell’uno per l’altro.La donna di una delle coppie meno infelici tra quelle che frequento mi ha detto chiaramente riferendosi al suo compagno “Mio marito, ti posso dire dopo circa quarant’anni di matrimonio, corrisponde forse al due per cento di quello che mi aspettavo da lui, quando ho deciso di offrirgli la mia vita.”Il due per cento, ovvero 98 per cento di delusione e di sconforto, portati avanti in ossequio a norme di vita a mio parere ferocemente estranee alle naturali necessità sia degli uomini che delle donne.E si tratta di una coppia ideale…Il territorio col quale si rende quasi indispensabile la concezione di sottomissione della donna, con la scusa di farne una moglie, con la scusa di farne una madre, parte dal rendere inconcepibile, per la grande maggioranza delle donne, poter credere in se stesse al punto da saper creare una condizione di vita autonoma e indipendente, senza dover ricorrere alla “protezione” di un uomo, che, con la scusa di essere il marito e con la scusa di essere il padre gestisce il potere di sopravvivenza del nucleo familiare, creando in tutti gli altri membri il disagio di una inflessibile dipendenza.Entrando in ogni “famiglia” si respira una tensione inevitabile dovuta appunto ai meccanismi della convivenza. Meccanismi utili e indispensabilise temporanei, fino al concludersi dell’adolescenza, ma pericolosi e crudeli se troppo protratti nel tempo.Ecco perché in Kirghisia, il paese della mia vita, dove nessuno lavora più di tre ore al giorno, si è risolto questo penoso problema regalando una abitazione a tutti i cittadini al compiersi del loro diciottesimo anno.Ecco così che mi sento di consigliare, per potersi veramente amare, di condividere la vita ma non l’abitazione.E a testimonianza del peso terribile che a volte ragginge l’obbligo della convivenza, mi tornano sempre in mente le parole roventi del direttore di una Istituzione a Parma, che mi ha detto fissandomi negli occhi.“Signor Agosti, so che sta facendo una inchiesta sull’amore. Ebbene io le dico che il sabato sera sudo, rantolo, arranco sopra mia moglie, ma c’è un pensiero che mi sostiene, che poi per tutta la settimana sarò libero.”

giovedì 17 aprile 2008

http://www.saas-fee.ch/en/welcome.cfm

Irreale.
Cinquanta chilometri, un confine, una primavera anomala, un mondo diverso..."il mondo che vorrei".
Aprile e ancora un paradiso di neve: che fare? Secondo voi?
Alle sette del mattino gli sci si dirigono verso la piccola automobilina.
Dopo un viaggio, un caffè svizzero mooolto lungo, due stazioni rinomate immerse nella neve ma chiuse per “terminazione della stagione conclusasi di sabato” (???), alle 12.15 le lamine toccano la neve a 3800 metri di quota.
Sole. Un cielo terso come se ne vedono pochi in basso tra i mortali.
Aria sottile (ogni riferimento al buon Krakauer è puramente...voluto!!).
Fuori dalla "metropolitana alpina" il fiatone ti viene anche se non te lo aspetti. Siamo in alto, decisamente in alto eppure, di fianco a noi, c'è un ristorante di forma circolare. Perchè di questa forma direte voi...beh, perchè ruota su se stesso! A quasi 4000 metri, nel paradiso delle Alpi svizzere, ti puoi sedere a tavola e farti il giro a 360 gradi su un panorama che preannuncia il paradiso, mangiandoti una bistecca al timo e sorseggiando un incredibile Cabernet del 2000.
Seggiovie a sei posti, ovovie, funivie, ancore, pendini, piste in fresca, niente code, gentilezza ovunque e fortunatamente una supporter che con la lingua locale ci sa davvero fare jaa!!
Le prime curve volando su una neve gentile e morbida.
I primi sorrisi. Le prime virate a manetta…
Un sogno ad occhi aperti alimentato dal fruscio delle solette sulla superficie immacolata…una sinfonia per l’anima, pura e gentile.


Pausa pranzo con l’immancabile bratwurst affogato in una salsa tutta svizzera e circondato da kartoffeln fritte ed accompagnato da una birra media tedesca che è tutta un festival di lieviti e luppoli!! Il sole picchia e tutti son li ad osservarlo come ci cercassero qualcosa dentro…
Quattro ore nell’infinito e poi giù per l’ultima discesa: duemila metri di dislivello! Piuttosto impegnativa come “ultima discesa”!!!
C’è poco da aggiungere ad un poema domenicale d’alta quota.
Vi accosto solo il brano che sto ascoltando in questo istante: “wish you were here”…

lunedì 7 aprile 2008

IL FILM DEL WEEK END


Una domenica uggiosa, che fare?
Ma è naturale: camino, popcorn e filmone.
"In the name of the father" (Nel nome del padre...)
Sono pochi i film a cui do un voto pari a 10: questo è uno.
Se non lo avete mai visto dovete rimediare!
Una storia vera, purtroppo. Recitato da un Daniel Day-Lewis indimenticabile.

LA TRAMA

Nel 1974, un pub di Guilford (Londra) è teatro di un attentato terroristico, attribuito all'IRA, l'armata clandestina irlandese che lotta per l'indipendenza dell'Irlanda del Nord. Con il sostegno di prove debolissime, se non addirittura inventate, dell'atto criminoso vengono incolpati Jerry Conlon (Daniel Day-Lewis), suo padre Giuseppe (Pete Postlethwaite), i tre amici di Jerry Paul Hill, Paddy Armstrong e Carole Richardson, e un'intera famiglia di loro conoscenti, i Maguire. Nonostante le evidenti prove contrarie ( e la successiva testimonianza di un barbone con cui Jerry e Paul stavano parlando nel momento dell'esplosione ) padre, figlio ed amici di quest'ultimo sono condannati a trent'anni di reclusione.

TRAILER

http://www.mymovies.it/trailer/?id=15907

Buona visione

PS: Una foto del VERO Jerry Conlon scattata nel 1989...