venerdì 11 giugno 2010

UN'ORA A DEVERO


Si è vero sono venuto quassù per un fugace impegno lavorativo. Niente pranzo. Nessuna pausa se non quella del viaggio di 39 minuti tra auto e percorrenza a piedi. E qui sta il mistero della micro vacanza. Tutto in quei 39 minuti! Musica, alberi verdissimi, una volpe rossa, il cielo grigio topo, gli uccelli in fermento e l'acqua scrosciante tutt'intorno.

Pesci controcorrente e un profumo di roccia umida che t'invade in ogni molecola. Cammini, respiri, osservi e non c'è una cazzo di cellula che non gridi “quanto sono vivoooo”!! In pochi istanti ogni idiozia quotidiana diventa cenere al vento. Alterato di riconoscenza per quello che sto provando sento l'atemporalità di una vita a volte incastrata dentro schemi assolutamente assurdi per cui taluni sanno anche sacrificare cose importanti.

Quanto importanti?

Tanto quanto 39 minuti di estasi fatta di niente ma che sfiora il tutto!

Posso solo essere riconoscente per questo riconoscere.

Oggi ringrazio gli amici larici, la piccola trota, il Cerva tra le nubi e la Rossa sorniona e decisa.

Un saluto particolare ai due sorridenti viandanti in giacca, cravatta e mocassini che han fatto della decontestualizzazione il loro dieci giugno!

Un sorriso.

Ty

24 ORE

Un giorno sul pianeta terra è fatto di 24 ore. Una lunga serie di secondi. A volte troppi. A volte troppo pochi.

Tutto inizia come al solito nelle prime, pigre, ore di un pomeriggio di un fine settimana qualunque in cui il sole non sa bene cosa fare oltre quelle nuvole grigie. Si inizia a bere e ci si scorda di certi piccoli imbrogli sociali, cosa per cui vale la pena continuare! Presto si fa viva la necessità di salire di quota per lasciarsi alle spalle cemento e asfalto.

E così sia.

Passa poco tempo e il buon caronte col suo vellutato e costosissimo SUV ci trasborda fino alla sbarra dei tempi per iniziare un cammino lungamente breve ed atteso.

Tre...il numero perfetto si dice. Beh, tutto è relativo (…). La casa, un punto fermo nel tempo e nello spazio: ci attende. Ha qualcosa in comune con la Sagrada Familia, ora forse anche qualcosa di più.

Pochi i minuti e il fuoco scoppietta allegro, e la musica ci invade, e i drink ci sorridono mentre fuori un tiepido sole al tramonto saluta il piccolo alpeggio dalle lunghe ombre. Questo è il momento magico amici miei. C'è un attimo all'imbrunire in cui la luce ha un'anima fervida e presente, capace di dialogare con le nostre. Percepiamo una sensazione piacevole ed udiamo un suono che non è fatto di note ma di silenzi. E' l'istante in cui l'uomo incontra l'infinito e ne avverte un piacere incontestabile, inenarrabile e intimo. Questa è la vera luce che pochi sanno vedere senza osservarla. Questa è una luce che esiste solo per i fortunati che sanno percepirla e che per questo non ha prezzo. Un regalo quotidiano che mai finirà di stupirmi. Mai.

Mentre “sorella luna” cerca d'imporsi la nostra riflessiva notte bianca entra nel vivo. Il resto è la storia di tre amici senza pretese che lassù cercano comprensione, risposte, serenità e musica.

Il mattino uggioso non riesce a tenerci a letto. Chi prima e chi dopo...molto dopo (…) varchiamo tutti la soglia della tana e ci facciamo un giretto di un paio d'ore per smaltire la colazioncina a base di salame e pane segale...!! Non facciamo in tempo a rientrare che il cielo s'incazza e inizia a scaricare lacrime dolci: carbonara, brunello e camino.

Volete ancora parlarmi di un certo “dio”?

Se la risposta è si forse non vi siete ancora compresi fino in fondo mie care divinità.

venerdì 4 giugno 2010

FALSI D'AUTORE

Quando le persone si rivelano per quello che sono, sebben convinte del contrario e quasi inconsapevoli, riesco sempre a stupirmi.

Ieri sera capito distrattamente davanti ad uno dei vari TG (o pianificatori di massa che dir si voglia) e vengo catturato da una notizia che è persino riuscita a strapparmi un commento! Lino Banfi, noto attore comico italiano, lancia un appello alle massime cariche del governo affinché si mobilitino per aiutare la sua ex collega nonché "cara amica" Laura Antonelli (quella che i meno giovani ricorderanno per aver provocato loro le prime erezioni quando il web ancora non esisteva...). In un mal recitato intervento telefonico si sente il vecchio Banfi drammatizzare sulle precarie condizioni economiche in cui è “costretta” a vivere la povera ex eroinomane dal reggicalze facile, chiedendo che le venga assegnata una sorta di pensione per i personaggi che hanno saputo dare un contributo rilevante al lustro nazionale. A parte la stronzata di base che sta dietro alle parole del barese, forse nessuno gli ha fatto notare che nella nostra povera Patria tristemente democratica, pensionati indigenti ce ne sono a milioni e senza alle spalle storie di ascese e ricadute ma di semplice, triste e onesta vita lavorativa. Cosa avrebbe di speciale una donna che ha sperperato miliardi e si è fottuta la vita per eccesso di vanità? Personalmente non conosco l'Antonelli e dunque il mio interesse verso di lei è nullo ma sta di fatto che è sparita dalle scene a causa di interventi di chirurgia estetica finiti male e a causa di dipendenza da sostanze stupefacenti: una così finiti i soldi socialmente non serve più dunque 500 euro al mese dovrebbero bastarle e comunque non sono affari nostri.

Al di là di questa premessa, la cosa che davvero mi ha indignato è la faccia tosta dell'Oronzo Canà dei poveri, capace di sfruttare la storia della poveraccia per mettere in prima pagina la sua bontà misericordiosa...MA BRUTTO IDIOTA se non vieni arrestato per vilipendio alla virtù umana è solo perchè viviamo in un sistema fallimentare gestito da papponi e zoccole! Uno schifosissimo MILIONARIO che invece di cacciare centomila euro (il costo del carburante del suo yacht per 2 mesi di utilizzo) e sistemare per sempre le questioni economiche della sua “carissima amica” la usa chiedendo la carità statale per conto suo? E le pecore italiane stanno ancora li a sostenerlo! Che tristezza infinita. Stiamo proprio sprofondando nella merda mie cari connazionali. Spero almeno che qualcuno abbia le palle per togliere dalla scena mediatica un poveretto come quello perchè ciò che di lui deve rimanere son 4 film idioti, la massima rappresentazione della sua miseria...altro che ambasciatore dell'onu!

Ave.

mercoledì 2 giugno 2010

COMETE O METEORE?

Una linea che parte da un punto ed arriva ad un altro.
Un'ascensione lenta e riflessiva.
Il vento...il vento a volte è aggressivo! Le mani si stringono al freddo acciaio.
Il cuore spinge a manetta.
Siamo comete...
Saremo meteore.
Sempre e comunque verso l'INFINITO.
Chiaro?