mercoledì 7 ottobre 2009

I BELIEVE



1984
Non solo una data ma nella mia breve esistenza un evento.
Architettura, design, life style, colors, moda, alpeggio, malga, camino, baita…ovunque c'è anima!
Un pomeriggio o una vita.
Una sera o un istante attendendo il prossimo convoglio, il prossimo aereo.
Caracas, New York, Altiaccio, Milano, Corvara, Shangai, Dubai…il creato intorno a noi.
Ma cosa c'è dentro? Chi sa danzare oltre lo specchio?
Al di là della superficie riflettente siamo in molti ad osservare sciocchi narcisi senza occhi, senza orecchi e senza cuore.
Ascoltarsi, cercare consensi su di un social network, vivere di dettagli griffati per morire in bare d'ebano.
Osservo i miei gemelli d'argento brillare davanti alla motosega mentre il tronco si accorcia pronto a divenire energia pura in un caminetto…il modo più semplice per vivere in eterno dentro due anime che osservano quella fiamma amandosi.
Oggi fischio come la valvola di una pentola a pressione e ringrazio ogni molecola del mio corpo per il regalo della percezione; la percezione di questo ennesimo autunno, coi suoi colori, col suo essere da sempre immutato, col suo donarsi a chi sa viverlo in ogni foglia senza il bisogno di sentirsi rispondere alcun che.
Qui scrivo per chi vuole leggere senza imposizione alcuna.
Qui amo senza imposizione alcuna.
Qui vivo nell'eternità.
E senza alcun eccesso, m'inchino, tolgo il mio cilindro abbassandolo davanti a me, ringrazio con un sorriso e lentamente, volo via felice.

giovedì 1 ottobre 2009

29 SETTEMBRE



Rapide riflessioni.
Inaudita bellezza.
Giornata strana.
Un treno perso.
Una nuova vita ritrovata per caso.
Amici inviati dal caso ad evitare fastidiose lacune.
Un caso…oggi è tutto un caso.
Oggi guarda a caso è il 29 settembre, un giorno non qualunque.
Un giorno iniziato come altri ma a cui ho attribuito significati che non dimenticherò.
Fosse anche solo per queste parole immerse in questa musica.
Le senti? O le ascolti?
Oggi si sono incastrati eventi che non possiamo vedere ne tantomeno spiegare ma che sono accaduti.
Il treno inizia a muoversi: cosa accadrà ora?
L'Amore è tutto qui,
tra note soavi ed un sorriso nel sole.

mercoledì 22 aprile 2009

ADDIO BEBE

Rimarrà un mistero.
Questa è l’unica cosa certa.
Perchè l’hai fatto, quali i veri motivi, quale assurdo baratro ti si è formato davanti...tutte domande alle quali mai più potremo dare risposte.
Fottute reazioni biologiche che ad un tratto spengono un cervello.
Chiuso.
Una patologia estrema che porta alla soluzione estrema, incurante del dolore che lascerà a chi, adesso, giorno dopo giorno porterà dentro di se un dolore da cui non si torna indietro.
E ogni risveglio sarà il ritorno ad un incubo che ogni notte prenderà forma.
Un ragazzo che mai più potrà togliere dai suoi occhi la morte.
Una madre che proverà a resistere alla tua decisione.
Un padre che perso nel vuoto non si darà mai pace.
Un fratello e una sorella che vivranno un vuoto lungo un’intera esistenza.
Una ragazza che mai più saprà cancellare la paura di una perdita.
Qualcosa è stato più forte di tutto questo e ti ha condotto alla più semplice delle vie di fuga. Lentamente, a tua insaputa, ti ha logorato da dentro; piano piano, giorno dopo giorno, minuto dopo minuto, immagine dopo immagine...una notte dopo l’altra, tra milioni di ragazzi che intorno a te a Barcellona ridevano spensierati.
Felici? Chi lo può davvero dire?
Realizzati? Ma ne eri proprio sicuro?
Confusione e shock.
Inutile andare oltre.
Ti lascio ricordando le nostre serate laggiù, quando sorrisi e paella erano buoni motivi per esistere. Per resistere...


Segue una citazione di Silvano Agosti.

Oggi dedico i tre minuti a una risposta molto importante. Mi ha detto Fabio (Volo) che ha ricevuto delle mail nella quali si affermava che io Agosti parlo così e dico cose interessanti perché mi drogo. Ora io oggi voglio confermare questo straordinario intuito, è vero, io mi drogo da quando sono andato via di casa a 17 anni, con una droga straordinaria, certo la più potente che esista ma che costa poco. Questa droga si chiama VITA. La vita procura a chi riesce a viverla e cioè si dà il tempo per vivere, la vita procura uno stato di benessere permanente dovuto alle endorfine.
Le endorfine sono una sostanza chimica di natura organica prodotta dal cervello che ha le stesse proprietà antidolorifiche e rasserenanti della morfina e dell’oppio. Solo che per riuscire a vivere bisogna avere l’accortezza di procurarsi cibo e letto caldo lavorando non più di tre ore al giorno, poi bisogna imparare a fare amicizia con tutti quelli che si incontrano, scoprendo che ognuno che si incontra è un universo, un mondo straordinario, poi bisogna imparare a fare l’amore, cercare di esprimersi con un linguaggio, con la pittura, la scrittura, la musica...
Imparare ad ascoltare e a osservare tutto, imparare anche a sondare il mistero del proprio corpo, fatto di 40.000 miliardi di cellule e cioè venire a conoscenza che ogni grammo del proprio corpo contiene un miliardo di cellule viventi, ognuna delle quali ospita la possibilità di ricreare un individuo intero e complesso come voi. Insomma in sei grammi del vostro corpo ci sono sei miliardi di cellule, l’intera umanità. Poi affrontare un mistero ancora più grande che è la struttura dell’universo...per esempio che la terra, il pianeta terra, è un veicolo che viaggia permanentemente alla velocità di 104 mila chilomentri all’ora. Detto e fatto questo voi non dipenderete da nessuno, avrete una serenità permanente, non vi ammalerete più, non conoscerete il dolore e il tutto solo drogandovi ogni giorno con una dose massiccia di vita.

lunedì 30 marzo 2009

UNDER THE LIFE

Sotto le coperte, in mezzo ad un bosco, dentro la vita...preparo un nuovo viaggio atemporale e onirico, memore di tutto ciò che mi separa da quella che domani chiamerò ancora "vita"!
Quaggiù la dimensione è un'altra.
Qui tutto è puro pensiero e come si sa, le cellule di un corpo vivo sono le stesse di uno senza vita...ma questo, per l'universo non fa differenza.
Sweet dreams.

giovedì 8 gennaio 2009

WELCOME 2009



Echoes.
Lo stesso modo di sempre per iniziare l'iniziabile: musica e parole.
Correva l'anno 2009 in quel piccolo angolo di mondo immerso nella neve nascosto tra le montagne. Un altro anno che potevo osservare coi miei occhi, udire con le mie orecchie, toccare con le mie dita sentire col mio olfatto. L'ennesimo regalo di una vita che ricevo con sempre maggior riconoscenza ogni giorno che passa. Lo dico qui perché nell'etere le parole restano per sempre, come in una sorta di organismo virtuale che per la sua natura non può essere distrutto.
Sono a comporre nella mia personalissima Abbey Road, tra mura centenarie riscaldate unicamente dalla fiamma di un camino e stupite di contenere minuscoli apparati wi-fi, home theatre e schermi lcd, utili strumenti emozionali sebbene, avvallando il motto di quattro giovani londinesi, “non bastano le apparecchiature per essere Pink Floyd”.
Fuori i fiocchi continuano a cadere incessanti e come per il passare del tempo nessuno ci può fare nulla, possiamo solo godere dello spettacolo che ci resta dentro da ogni evento naturale. Ascolto in sottofondo argute elucubrazioni di Nick Mason e mi rendo conto di quanto la dimensione del tempo e dello spazio siano veramente un concetto alquanto labile; lo osservo di fianco a me e mi sembra di potergli dire qualcosa tipo “ Excuse me Nick, give me the milk please?” mentre lui se ne beve una tazza nello studio di registrazione a Londra.
Alla fine però allungo la mano ma ovviamente, l'unica cosa che mi arriva alle labbra, è il succo della spremuta di arance che esiste in questo momento nel mio soggiorno solo perché me lo sono fatto poc'anzi!!!
Set the control for the heart of the sun.
Progetti concreti a breve termine e forse ancora più intensi a medio termine. Obbiettivi e un'intensa ricerca dei mezzi per conseguirli senza dover mischiare continuamente bisogno con sogno.
Il vero nodo da sciogliere è uno e uno solo: credere fino in fondo al punto da mettere in gioco moto più di quanto una certa logica convenzionale suggerirebbe o continuare la mediazione con l'impegno di sempre? Non c'è una risposta immediata perché ogni giorno cambiano le variabili del contesto, della mia vita, della nostra vita.
Quel che è certo è che mi posso più permettere il lusso di tergiversare poiché la meta può essere ancora lontana e ovviamente non so quanto tempo ho a disposizione. Restano solidi i sentimenti di sempre e la voglia di condividere il senso delle cose con chi ha fatto e farà questo cammino accanto a me.
Così vicini, così lontani...