giovedì 27 novembre 2014

DEMOCRAZIA APPLICATA

FATTI E NON cazzate. INDISCUTIBILE.

Chi non restituisce parte del proprio stipendio come tutti gli altri, non solo viola il codice di comportamento dei cittadini parlamentari M5S, ma impedisce a giovani disoccupati di avere ulteriori opportunità di lavoro oltre a tradire un patto con gli elettori. I cittadini deputati Massimo Artini e Paola Pinna stanno violando da troppo tempo il codice di comportamento dei Parlamentari M5S sulla restituzione di parte dello stipendio liberamente sottoscritta al momento della loro candidatura senza la cui accettazione non sarebbero stati candidati. Finora, con i 10 milioni di euro restituiti dagli altri cittadini parlamentari, il MoVimento 5 Stelle ha creato lavoro con i fatti, finanziando la nascita di nuove imprese, uno sbocco per ragazzi disoccupati. Nelle prossime settimane sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico saranno disponibili (finalmente...) i moduli per presentare la propria idea imprenditoriale e vedersela finanziata con parte degli stipendi dei cittadini parlamentari M5S (stiamo aspettando l’ultimo regolamento attuativo, se non si daranno una mossa faremo un altro sit-in davanti al al Ministero). Chi non restituisce parte del proprio stipendio come tutti gli altri, non solo viola il codice di comportamento dei parlamentari M5S, ma impedisce a giovani disoccupati di avere ulteriori opportunità di lavoro. Nel Movimento 5 Stelle le regole vengono prima di ogni cosa ed è inaccettabile che la cittadina deputata Paola Pinna non faccia bonifici sul fondo per il microcredito da quasi un anno al contrario di tutti gli altri parlamentari che hanno restituito una media di 50.000 euro a testa. Massimo Artini invece da gennaio ha applicato un sistema di rendicontazione personale dove, mancano all’appello 7.000 euro. Nonostante i solleciti del capogruppo e dello staff ad attenersi alle regole, come potete verificare, il cittadino deputato Artini continua a non utilizzare il portale online per le rendicontazioni e quindi a non restituire i rimborsi spese. La mancanza di parola rispetto alle regole del codice di comportamento e verso gli altri eletti in Parlamento è evidente ed è una situazione che non può più continuare. Ti si chiede per questo di esprimerti sulla permanenza di Pinna e di Artini nel Movimento 5 Stelle. Chi non restituisce parte del proprio stipendio (come tutti gli altri) viola il codice di comportamento dei cittadini parlamentari M5S, impedisce in questo caso a giovani disoccupati di avere ulteriori opportunità di lavoro oltre a tradire un patto con chi lo ha eletto. Un comportamento non ammissibile in generale, ma intollerabile per un portavoce del M5S.

(Fuori dai coglioni aggiungo io...)

domenica 16 novembre 2014

LOUDER THAN WORDS...

LOUDER THAN WORDS
PINK FLOYD
We bitch and we fight
Diss each other on sight
But this thing we do...
These times together
Rain or shine or stormy weather
This thing we do...
With world-weary grace
We've taken our places
We could curse it or nurse it and give it a name.
Or stay home by the fire
Felled by desire, stoking the flame.
But we're here for the ride.

It's louder than words
This thing that we do
Louder than words
It way it unfurls.
It's louder than words
The sum of our parts
The beat of our hearts
Is louder than words.
Louder than words.

The strings bend and slide
As the hours glide by
An old pair of shoes
Your favorite blues
Gonna tap out the rhythm.
Let's go with the flow
Wherever it goes.
We're more than alive.

It's louder than words
This thing that we do
Louder than words
The way it unfurls.
It's louder than words
The sum of our parts
The beat of our hearts
Is louder than words.
Louder than words.

Louder than words
This thing they call soul
It's there with a pulse
Louder than words.
Louder than words.

INTERSTELLAR

Certi film ho sempre rimpianto di non averli visti al cinema perchè scoperti troppo tardi. Non sono un gran frequentatore delle sale cinematografiche ma quando ritengo sia l'occasione giusta lo prendo come un appuntamento galante. Questa volta sono certo di aver fatto parte di un pezzo di storia proprio come quei fortunati che assistettero ad uno dei tanti capolavori di Kubrick nel lontano 1968. Interstellar non è un semplice film ma un messaggio che per chi lo sa cogliere arriva intenso e inamovibile. 169 minuti (tempo terrestre...) per un viaggio che va ben oltre i limiti fisici a noi noti e che porta verso destinazioni che come ho sempre sostenuto non sono altro che nuovi punti di partenza. Tutto diventa assolutamente relativo tranne una cosa: l'AMORE assoluto. Questo che non è più un semplice sentimento e che non appartiene più ad una dimensione fisica diventa un messaggio metafisico che pochi sanno davvero comprendere. La quinta dimensione dell'uomo reinterpretata magistralmente da Nolan in quella che definirla una pellicola di fantascienza sarebbe come definire una carezza un gesto fisico. Indubbiamente come per un vino aristocratico o per una musica complessa ci vogliono sensi sviluppati atti a coglierne l'essenza lo stesso accade per Iterstellar: un film per molti ma non per tutti. Chapeau!

mercoledì 12 novembre 2014

L'UMANO IDIOTA VESTE PRADA (E MONCLER...E COLMAR...E...)

Dopo le polemiche con la Moncler sul servizio dedicato daReport alla piuma d'oca, che hanno infiammato sulle pagine dei giornali per tutta la scorsa settimana, Milena Gabanelli arriva ai ferri corti con un altro grande marchio della moda Made in Italy,Prada. L'inchiesta della trasmissione, che rivelava l'uso, da parte di Moncler, di piuma d'oca proveniente da allevamenti nei quali gli animali venivano letteralmente seviziati, è stata infatti definita dal CEO di Prada, Patrizio Bertelli, parte di una “cultura del passato oramai sorpassata da 20 o 30 anni”, adottando la quale “la Gabanelli si è dimostrata stupida”. “È naturale che in un mondo globalizzato un'impresa cerchi risorse produttive con costi più contenuti”, ha aggiunto poi Bertelli durante un'intervista al Fashion Summit di Milano, “per esempio in Ucraina o in Slovenia, e non si può impedirlo in un mercato liberale. Questo non vuol dire che noi dobbiamo fare i carabinieri sui produttori ai quali ci affidiamo. Lo stesso discorso vale per Prato, dove il popolo orientale ha trovato una opportunità economica e l’ha sfruttata”. Affermazioni di fronte alle quali la Gabanelli non ha tenuto per sé la sua controreplica: “Bertelli, che vuol dire Prada, ha ragione nel darmi della stupida, sono orgogliosamente stupida, perchèverso le mie tasse fino all’ultimo centesimo; invece, indagato per elusione per 470 milioni di euro, può propriamente definirsi furbo”. La conduttrice precisa inoltre che “nessuno impedisce a Bertelli di andare a produrre in Transnistria (un paese nemmeno riconosciuto dalla Nazioni Unite) per 30 euro gli stessi giacconi che poi sono in vendita a 2.000, ma non si stupisca se qualcuno lo racconta e si chiede perchè non produrre qui, visto che il lusso è il settore che ha i ricarichi più alti. Il consumatore ha il diritto di essere informato e poi sceglierà come meglio crede”. Infine la Gabanelli ricorda a Bertelli, che “investe molte risorse nel monitorare la stampa” che “potrebbe investirne una parte nel monitorare i suoi fornitori, altrimenti i codici etici sono tutta fuffa. Per quel che riguarda il maltrattamento animale, non appartiene ad un mondo passato come sostiene Bertelli, perchè la spiumatura da vivo avviene oggi, come ampiamente documentato”. Durante la messa in onda della trasmissione un altro big della moda italiana, Stefano Gabbana, aveva bacchettato Report, con un tweet nel quale chiedeva: “Report, ma voi sapete cos'è il lusso?”. In risposta era stato sommerso dalle repliche di una valanga di utenti inferociti. Fonte: web. Suggerimento: usate il cervello!