giovedì 8 gennaio 2009

WELCOME 2009



Echoes.
Lo stesso modo di sempre per iniziare l'iniziabile: musica e parole.
Correva l'anno 2009 in quel piccolo angolo di mondo immerso nella neve nascosto tra le montagne. Un altro anno che potevo osservare coi miei occhi, udire con le mie orecchie, toccare con le mie dita sentire col mio olfatto. L'ennesimo regalo di una vita che ricevo con sempre maggior riconoscenza ogni giorno che passa. Lo dico qui perché nell'etere le parole restano per sempre, come in una sorta di organismo virtuale che per la sua natura non può essere distrutto.
Sono a comporre nella mia personalissima Abbey Road, tra mura centenarie riscaldate unicamente dalla fiamma di un camino e stupite di contenere minuscoli apparati wi-fi, home theatre e schermi lcd, utili strumenti emozionali sebbene, avvallando il motto di quattro giovani londinesi, “non bastano le apparecchiature per essere Pink Floyd”.
Fuori i fiocchi continuano a cadere incessanti e come per il passare del tempo nessuno ci può fare nulla, possiamo solo godere dello spettacolo che ci resta dentro da ogni evento naturale. Ascolto in sottofondo argute elucubrazioni di Nick Mason e mi rendo conto di quanto la dimensione del tempo e dello spazio siano veramente un concetto alquanto labile; lo osservo di fianco a me e mi sembra di potergli dire qualcosa tipo “ Excuse me Nick, give me the milk please?” mentre lui se ne beve una tazza nello studio di registrazione a Londra.
Alla fine però allungo la mano ma ovviamente, l'unica cosa che mi arriva alle labbra, è il succo della spremuta di arance che esiste in questo momento nel mio soggiorno solo perché me lo sono fatto poc'anzi!!!
Set the control for the heart of the sun.
Progetti concreti a breve termine e forse ancora più intensi a medio termine. Obbiettivi e un'intensa ricerca dei mezzi per conseguirli senza dover mischiare continuamente bisogno con sogno.
Il vero nodo da sciogliere è uno e uno solo: credere fino in fondo al punto da mettere in gioco moto più di quanto una certa logica convenzionale suggerirebbe o continuare la mediazione con l'impegno di sempre? Non c'è una risposta immediata perché ogni giorno cambiano le variabili del contesto, della mia vita, della nostra vita.
Quel che è certo è che mi posso più permettere il lusso di tergiversare poiché la meta può essere ancora lontana e ovviamente non so quanto tempo ho a disposizione. Restano solidi i sentimenti di sempre e la voglia di condividere il senso delle cose con chi ha fatto e farà questo cammino accanto a me.
Così vicini, così lontani...