mercoledì 29 agosto 2007

QUINDICI OTTO ZERO SETTE


Una settimana a quota 1800 che finisce fra le note dei Planetanon, un gruppo marchigiano dalle notevoli potenzialità ( http://www.planetanon.com/ ) col cui leader ho avuto modo di condividere le ultime bottiglie di Morellino di Scansano della domenica pomeriggio. Grazie Cristiano, sei una persona degna di nota!

LUNEDÌ

Sbrigate le ultime faccende nella little town, carico la macchinina e mi fiondo in quel del Devero per le operazioni di montaggio della struttura che servirà per le feste di ferragosto e giorni limitrofi. Il grosso del lavoro è svolto dal locale Gruppo Alpini in collaborazione con noi di Banda Musicale e Pro Loco. Ogni anno mi stupisco di come vi sia una sorta di organizzazione non scritta di ogni movimento, passo e azione compiuto da ogni singola persona. Un'operatività degna di un formicaio. Alla mattina quello che si presenta davanti a noi è un prato vuoto. Alla sera ci si trova di fronte a due capannoni con bar, tavoli, banco distribuzione alimenti, capanni per gli attrezzi, impianto idrico ed elettrico, zona coperta per la preparazione della griglia, toilette…Un miracolo di progettualità empirica dai risultati sbalorditivi, ancor più se si pensa poi che tutto questo avviene grazie a volontari senza la benché minima retribuzione anzi, c'è chi come nel caso del sottoscritto ci mette pure le proprie ferie…
Alla sera, io e il mio solito compagno di avventure, ci avviamo alla casetta crampiolese che dista circa 30 minuti di cammino dalla zona dei festeggiamenti, per la cena e la prima notte del "soggiorno". Serata relativamente tranquilla…partono solo tre bottigliette a cena, quattro bicchieri di bianco per aperitivo e i vari corroboranti pre-letto!

MARTEDÌ

Sveglia alle sette e mezza. Colazione leggera da Mario. Arrivo a Devero per l'ultimazione dei preparativi alle otto e trenta circa. Viaggio in pick-up a valle per un carico di materiale mancante e rientro per la mitica carbonara del gruppo lavorativo. Tra gli alpini a pranzo acqua non se ne vede e dopo il classico rovinato come aperitivo, ci si tuffa in caraffe di barbera! Olè, col sole del pomeriggio son già in aria. La soddisfazione di avere tutto pronto e di aspettare solo l'inizio dei festeggiamenti con la serata in musica, rende tutto più gradevole.. Alle 20 apriamo il bar mentre in una sala predisposta si prepara un coro alpino per un concerto che avrà inizio un'ora dopo. Durante l'esibizione del coro il sottoscritto rimane dietro il bancone per servire da bere a se stesso e a tutti quelli che continuano ad affluire per la serata danzante. Alle 22 infatti il DJ Tanza (www.bytanza.com) attacca con il primo brano, completamente illuminato dalle luci colorate che abbiamo predisposto per l'occasione e circondato da una piccola folla di aficionado. Il livello alcolico generale è già notevole anche per combattere la temperatura che a quell'ora, a 1600 mt di quota, non è proprio delle più alte… In un'ora scarsa il capannone è pieno di gente che salta ritmata da un mix di commerciale e revival italiano. Due ore: il delirio. Alle 2 in punto, con 1 ora di ritardo sul permesso comunale siamo costretti a far terminare la musica. Odio generale di chi (quasi tutti) totalmente in botta sarebbe andato avanti fino alle sette del mattino a saltare come un canguro! Salta fuori una chitarra e la festa, anche se molto più soft, va avanti ancora per qualche ora. Io instauro dialoghi a destra e a manca conoscendo persone di cui so bene che non ricorderò il volto il giorno dopo ma solo ciò che ha rappresentato il senso della conversazione. Alle 5 finalmente sono nel letto in quel di Crampiolo. Puff puff, pant pant…

MERCOLEDÌ

Drammatica sequenza di note dal telefonino alle 8:00: è di nuovo ora di alzarsi! Posticipo per mezz'ora poi doccia fredda e un litro di caffè saranno i cavalieri del mio risveglio. Partiamo subito verso il nostro ferragosto da "baristi del volontariato". C'è un sole splendido e questo significa una cosa sola in luoghi come il Devero: un puttanaio assurdo di gente! Alle 11:00 la coda per il pranzo è già infinita. Costine alla brace, polli, polenta, salamelle, formaggi locali.., un festival di nostranità che si diffonde coi suoi profumi per centinaia di metri. Gli altoparlanti regalano l'allegra musica degli alpini e il vociare di sottofondo diventa parte integrante di quello spaccato di vita vera, naturale, semplice. E noi al bar, che volete che facessimo? Efficienza pura. Gag esilaranti. Invenzioni etiliche. E birra…tanta birra!!! Il pomeriggio vola sereno e allegrissimo. In un baleno smaltiamo le varie code di affamati turistas e ci lanciamo nel tiro alla fune dove come gruppo bandistico vinciamo contro i vari sfidanti stranieri e indigeni. Grandissimi!
Ci prepariamo per la sera. Dopo le proiezioni di alcuni bellissimi filmati di inizio '900 sulla costruzione delle dighe nel VCO, ci aspettano i Pentagrami, noto gruppo locale che suona un genere rock folk ( www.pentagrami.it), e che alle 22 o'clock parte coi virtuosismi del bravo violinista regalando un bellissimo inizio delle danze. Inizialmente il numeroso pubblico si mostrava più spettatore che protagonista, al ché siamo intervenuti noi dello staff a conquistare la pista da ballo, forti dei numerosi cocktail Napoleon (modesta invenzione del sottoscritto…) ingeriti…na bomba nucleare! Nonostante la temperatura, lassù ci sembrava di essere a Formentera!! Dopo un attimo eravamo circondati da gente che non aspettava altro che qualcuno partisse per non sentirsi imbarazzato ad essere un solitario al centro dell'attenzione. La musica anche questa sera è andata avanti fino alle 2. Distrutti finiamo a letto alle quattro. Personalmente passo l'ultima mezz'ora con alcuni ragazzi di non ricordo dove. Simpatici e piacevoli fino a quando, proprio alla fine, una tipa mica mi salta fuori con una frase tipo "…come quell'assassino che ha ucciso il povero giuliani a Genova sparandogli". Al che, offrendo la mia opinione sullo spreco del proiettile che mi auguravo fosse stato accreditato ai famigliari, e sulla massima " …e mah sai, quando l'uomo con l'estintore incontra l'uomo con la pistola, l'uomo con l'estintore è un uomo morto" (purtroppo non è mia…) si è scatenata una certa polemica. Ovviamente la mia era una provocazione…perfettamente colta! E comunque il proiettile di una Beretta SB92 costa 82 centesimi dunque non vedo dove sta la polemica…

GIOVEDÌ

Il giorno della mitica gara Baceno-Devero-Crampiolo! Finalmente si dorme un po'…eh si, magari!! Alle 7:30 giù dalle brande e di nuovo a Devero dove mi devo occupare del posto di ristoro corridori e controllo passaggi. Montiamo gazebo, tavoli con tea, limoni, zuccherini e radio alla mano aspetto gli atleti. Una gara impegnativa di 16 km per un dislivello di 1200 mt (il record è ancora detenuto da un corridore locale che la fece in circa 56 minuti!). Piove a dirotto e fa freddo. Non avete idea di cosa è stato uscire dal calduccio delle coperte dopo poche ore di sonno. La cosa imbarazzante poi è che mezza Italia era nell'afa tra incendi e smog.
A mezzogiorno smontiamo tutto e passo alla postazione bar. Dato il tempo e il giorno feriale, la gente è decisamente meno del giorno precedente ma tra i 261 concorrenti e il loro seguito abbiamo comunque il nostro da fare. Alla sera abbiamo già smontato parte delle strutture sotto i capannoni. Rimaniamo in un piccolo gruppo dell'organizzazione a cenare. Una stupenda pasta del improvvisato chef Ivano e i soliti bottiglioni di Barbera. Cala la sera e rimaniamo io e Jack a chiudere ufficialmente i festeggiamenti. All'arrivo di un gruppo di amici diretti a valle, attacchiamo la musica dei nostri lettori Mp3 e beviamo un altro intruglio di mia invenzione: il tricolore. Sono gli ultimi scampoli di una festa che si spegne con l'infuocarsi di un tramonto post temporale da pelle d'oca. Poco distante vengo invitato da due amici ad osservare un branco di camosci che pascolano sereni accanto ad alcune rocce non molto distanti da noi. Un quadro vagamente malinconico dove il senso del tempo non è minimamente contemplato. Mi allontano quanto basta da tutto e da tutti. Intorno a me un silenzio irreale. Il soffio di un vento fresco e sicuro di se mi corre sul viso ed agita le fronde dei larici tutt'intorno. Una luna enorme e sorniona domina sopra la mia testa. Chiudo gli occhi e mi abbandono alle sensazioni. In un istante sono di nuovo parte di quel tutto. Non ho più confini fisici e così, rieccovi tutti li con me. In quel vento. In quel silenzio.

VENERDÌ

Per la prima sera siamo riusciti a coricarci prima delle 2 e a svegliarci alle 9. Il record settimanale! Scendiamo comunque a Devero per ultimare lo smontaggio delle strutture. La macchina operativa degli alpini si rimette all'opera. In poche ore su quel prato non rimane più nemmeno la carta di una caramella. Stupefacente! Qualche volta filmo il tutto e lo velocizzo davvero così posso mostrarvi cosa intendo per darvene una vaga idea...a costo di ripetermi vi assicuro che il tutto è sbalorditivo!
Finalmente è la sera della nostra cena. Ristorante La Baita. Ore 21…dopo numerosi aperitivi siamo finalmente a tavola. Cinque commensali, quattro uomini e una donna. Come da copione finiamo con numerose grappe e decidiamo di fare una scappata ad una festa a valle dove suonano diversi gruppi metal. Camminiamo la solita mezz'ora per arrivare al parcheggio. È l'una e mezza. Arriviamo a valle alle 2 passate. Il caos. Trovo anche lei. Siamo entrambi in aria e quando si vola…si finisce per atterrare dove la gente non balla. Alle 4 passate assalto alla panetteria del paese. Entriamo nei locali di preparazione del pane come dei virus…saremo stati una quindicina se non di più la dentro. Ne usciamo con pane caldo e focacce che in tre nano secondi abbiamo infilato nello stomaco per asciugare l'asciugabile!! Verso le 5 ripartiamo in 6 sull'unica auto disponibile per il rientro fra i monti. Dopo un attacco della nostra unica donna "…ma bagnale quelle troie!!.." (n.c.) facciamo una prova speciale col "nonno" attaccato al cambio sequenziale con tanto di guantini da rallysta!! Un delirio di curve a manetta che miete una vittima. Niente travelgum ma due belle dita in gola! Hi hi…
I primi uccellini li saluto chiudendo l'antone della camera per lasciare fuori un'alba che si preannunciava divina. Buona notte sconosciuta compagnia…Buona notte.

SABATO

Un tranquillo sabato del villaggio da quiete dopo la tempesta. Relax assoluto. Passeggio tra ignari turistas dai look improponibili. Un calice in mano e un sorrisetto stampato in volto. Aleggio per le stradine come un'entità a se stante. Forse non tocco nemmeno il suolo e non muovo gli arti inferiori. Ritorno tra gli abitanti del pianeta dopo pranzo. Prendo un cavallo, lo sello e me ne vado per i prati a galoppare totalmente dissociato. Un pomeriggio così, degno di un giorno così…
Cala la sera e i demoni riprendono possesso dei nostri corpi. Si cena a casa ma il problema che abbiamo più vino noi del sig. Gaja…Usciamo alle 23 e andiamo a fare un gemellaggio al ristorante bar dove abbiamo cenato la sera prima. Tentativo poco riuscito. Cerchiamo di succedere agli anziani che si scateno in un'improvvisata sala da ballo mettendo musica moderna. Ci cacciano con scuse al di là del futile. Intervengono anche giovani turistas abformi dicendo la loro. Evitiamo la guerra sia perché siamo gente pacifica, sia perché non si sarebbe trattato di guerra ma di strage di inutili forme di vita. Continuiamo la notte trasferendoci al lago delle Streghe. Sono le ore…boh!? La luna e il contesto ci proiettano di nuovo attraverso quella porta spazio temporale che conoscono in pochi (fortunatamente!). Un viaggio infinito. Non posso aggiungere altro. Davvero. Non posso.

DOMENICA

Sveglia alle 10…wow! Pranzo dello chef Silvana che realizza uno stupendo risotto ai mirtilli appena colti seguito da un arrosto di vitello da latte nostrano. Per spiegare a chi ha sempre comprato carne al supermercato, la differenza tra quella d'allevamento e quella di un animale cresciuto al pascolo, e come far l'amore con una bambola gonfiabile o con la più calda delle amanti. Spero di aver reso l'idea.
A pranzo c'è anche Cristiano come detto all'inizio. Scenderà storto ma felice come pochi ne ho visti…
Pomeriggio di nuovo a cavallo e alle 18 lo zaino è di nuovo sulle spalle. Questa volta per un definitivo rientro alle "normali" attività lavorative del lunedì. Anche se proprio quella sera uno strano destino…

A presto amico mio. A presto caro Cerva… E grazie di tutto vita mia.

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