mercoledì 5 dicembre 2012

06 12 2012

Sono passati appena 364 giorni e qualche ora ma il mio universo é cambiato.
Cambiate le prospettive, cambiati i punti di vista, cambiata la realtà percepita.
Ogni cosa ha una dimensione diversa. Persino questo istante fatto di luce fioca e suoni soavi ha tutto un altro sapore.
Era freddo anche quella notte sebbene non fossi totalmente in grado di percepire le cose dell'uomo.
Ero in alto ed ero ovunque.
Ero madre ed ero quasi padre.
Ero tuo figlio eppure colui che attendeva il tuo primo respiro su questa terra.
"Siamo da sempre una cosa sola ma ci stiamo per incontrare in altre forme, in altri universi."
Il ricordo di un istante fa' vede la luce nel tempo di un battito d'ali che altri definiscono anno ma che per noi è solo una goccia d'infinito.
Abbiamo sentito il tuo cuore danzare ritmato nel tuo caldo mondo ovattato.
Ho visto una macchina che scriveva le tue emozioni.
Ho visto i tuoi occhi nei suoi mentre le accarezzavi l'anima da dentro.
Dilatazioni fisiche e temporali. Combinazioni chimiche ignote.
Spiritualità e sensazioni si combinano in qualcosa di supremo.
Purtroppo devo attendere altrove che tutto inizi.
Vado a casa di un amico gentile.
Mi trovo in una stanza sconosciuta e credo di dormire ma é solo un'illusione.
Qualche ora più tardi la voce della tua mamma arriva decisa appena rispondo al telefono.
Sono le 4:35 di mattina: é l'ora!
Mi infilo le scarpe, scendo i tre piani di scale di corsa, salgo in auto, vado all'ospedale, parcheggio non so bene dove e corro in sala parto al quinto piano.
Tutto in nove minuti.
Hai persino atteso che mi mettessi il camice e non sai quanto ti sono grato.
Minuti, pochi eterni minuti e tutto é cambiato di nuovo.
Ore 4:55: il più grandioso suono del silenzio che abbia mai percepito...il suono della VITA!
Luce. Poesia. Brividi.
Siamo tre fragili pellegrini in un nuovo mondo tutto da scoprire.
Per un glorioso istante siamo nati insieme, senza un lamento e col cuore pieno di emozioni uniche.
Una manina così piccolina già capace di cose grandiose nel cercare di aggrapparsi alla sua mamma.
Non ci sono che sorrisi e lacrime nella più divina forma di espressione.
Siamo stati vicini mentre veniva giorno, il tuo primo giorno!
É il 6 dicembre 2011, il vero anno "zero".
Posso solo dirti piccola mia che ogni forma d'amore puro vive in quel l'istante perché li c'è il senso di tutto ciò che siamo, di ciò che eravamo e di ciò che saremo.
Questo primo anno per te sono stati 365 regali per noi che abbiamo saputo aprirli delicatamente sorridendo ogni volta con rinnovato stupore.
Siamo in te quanto tu sei in noi e per questo sapremo viverci sempre ed ovunque con grande intensità.
Scopriremo insieme la nostra terra un passo dopo l'altro per comprendere che non esiste fine ma solo trasformazione.
Con amore e sinfonia,
il tuo papà.


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