lunedì 28 gennaio 2008

VENTO DEL MATTINO

Apro gli occhi in una stanza già intrisa di luce.
E’ tardi e a ricordarmelo ci sono i messaggi sul telefonino appena acceso.
Il suo corpo caldo, profumato e morbido, ancora immerso tra gli eterei e immensi spazi di sogni ancestrali, rende ancora più impegnativo il ritorno al mondo reale.
Salto fuori dal piumone e novanta minuti dopo sto già respirando affannosamente con gli sci ai piedi.
Non è freddo oggi tra i larici. Anzi, la temperatura è addirittura anomala per gennaio a queste latitudini.
La salita si fa più ardua e le piante si diradano fino a sparire oltre i duemila metri di quota.
Quassù le cose cambiano. C’è un vento gelido pazzesco.
Il tempo di indossare la giacca e di immergermi nel suo cappuccio e riparto col solito ritmo.
I respiri si perdono fra gli ululati del vento.
La neve soffiata mi arriva in faccia con violenza e l’effetto è quello di tanti minuscoli spilli che si conficcano su guance, labbra, naso…
Cambio meta e scelgo di scendere per un canale che dovrebbe essere più riparato.
Col cazzo! (eufemismo dovuto…)
Sembra di essere nel culo di Eolo!
Dalla bocchetta d’ingresso al vallone che mi aspetta, scende un velo compatto di neve portata dal vento che ha trasformato la superficie del pendio in una lastra gelata.
Mi lancio con le chiappe strette ma alla fine mi diverto un mondo e arrivo in fondo con tutte le ossa e gli organi al loro posto. Strabiliante. Fantastico!
Dopo nemmeno un’ora ho già le gambe sotto il tavolo di un ristorante.
Il sig. montepulciano 2004 coi suoi bei 13,5° è davanti a me che mi guarda sorridente, quasi a condividere le emozioni di una giornata semplicemente speciale.
Freddo, sudore, vento, sole, neve…in una parola sola, come sempre, VITA!

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