martedì 11 marzo 2008

SEMPLICEMENTE...

Paradisi d’oltre oceano. Isole e atolli inarrivabili. Acque cristalline e cielo terso a pagamento.
Profumo di salsedine e pelle dorata. Frutti esotici e pesci tropicali sopra bracieri al tramonto… La voglia di fuggire dalle mura claustrofobiche di un ufficio intriso di odori stantii di risme cartacee e silicio surriscaldato. Come trovare il cielo in una stanza senza dover ricorrere all’ennesimo mutuo? Come scoprire la vacanza eterna in pochi giorni (o molte ore ?). L’unica soluzione è saper osservare i dettagli. Saper godere di ogni infinitesimo regalo di una vita che se la vivete con le vostre gambe e i vostri occhi, è una magia assoluta! E allora ecco i “ponti” che arrivano in aiuto di chi combatte con pochi giorni di ferie; occasioni da non lasciarsi perdere e che mettono insieme l’esigenza di chi assorbe vite per “fornire un servizio” a quella di chi la vita vorrebbe viverla.
Lei arriva che è ancora buio. Due trolley nel piccolo baule e siamo pronti.
Partiamo dopo il solito rimprovero al cicalino: “…un attimo che la sto allacciando sta cintura!”.
La luce delle stelle filtra dal tettuccio mentre all’orizzonte un’alba sorridente e timida si fa sempre più avanti offrendo ai nostri occhi generose e surreali sfumature di colore.
Non siamo ai caraibi ma semplicemente sulle alpi svizzere, in un mercoledì qualunque.
Ormai la luna ha lasciato il posto ad un caldo sole primaverile che accarezza dolcemente le verdi e infinite praterie francesi davanti a noi.
Dopo svariati “stop and go” fotografici è giunta l’ora di fermarsi ai box per il rifornimento culinario. Diamo un occhiata alla cartina godendo nello strofinare le dita sulla cellulosa, senza un’odiosa e inopportuna voce che ti rompe i coglioni indicandoti il mc donald più vicino e “ricalcolando la rotta” perché ti andava di vedere da vicino un mulino a pochi metri dalla statale!! Senza quell’odiosa macchinetta riusciamo persino a chiedere indicazioni a un signorotto tres gentil et agreable, che ci indica dove possiamo mangiare (e bere!) senza eccessi di forma o contenuto. Finiamo in una specie di piccola fattoria circondata da vigneti e roseti. Parcheggiamo sotto un pergolato di quercia e ci sediamo in un tavolino all’esterno, accanto ad un pozzo in pietra calcarea consumata dal tempo ed ora adibito a portafiori. La gentilezza della cameriera e la bontà di quell’insalata provenzale, coadiuvate dal corroborante e fresco “vin blanc du maison”, ci riempiono l’anima. Una semplicità capace di far sorridere il cuore chi ne sa cogliere l’immensità e ripagarlo di tutto punto. A volte ti chiedi se certi luoghi comuni o detti popolari alla fine non nascondano davvero il senso della vita…sta di fatto che in quell’istante, entrambi guardavamo nella stessa direzione, sorridendo di rimando a quell’infinito susseguirsi di spensierate colline primaverili. Un incontro di polpastrelli fra gli steli di bicchieri colmi di nettare dorato; i raggi del sole a proiettare gocce di luce ocra sulla tovaglia in cotone grezzo a quadri banco azzurri. Un leggero profumo di lavanda colorava tutto il resto e solo i lontani rintocchi di un campana ci ricordarono che era l’ora riprendere il viaggio.
Si, il viaggio; una parte integrante che se vissuta con amore rende secondaria persino la meta. Ogni istante diviene “meta”. E poi la musica...oh quanto sa darti un brano giusto al momento giusto! La colonna sonora che insieme agli odori e ai colori saprà imprimerti per sempre quell’istante nell’anima. E così, un giorno lontano, chissà dove e quando, sarai tuo malgrado riproiettato in quel luogo e non potrai fare a meno di sorridere mentre qualcuno ti chiederà: “Che c’è? Che hai da sorridere ora?”.
Voliamo tra le colline poco frequentate di questo entro terra francese con la sinuosa voce di Nick Cave che ci accarezza. Ogni tanto qualche falco plana sulle staccionate laterali in attesa di piccoli roditori vittime della strada. Mentre la sera si avvicina cercando di insinuarsi tra castelli e borghi bagnati di una calda luce arncione, arriviamo alla prima locanda del nostro “micro infinity introtour”… Siamo in viaggio da ben 12 ore e come previsto ci sembrano dodici giorni…Tutto è molto più lontano di quanto non lo sia realmente. La sensazione è quella di vivere un’altra epoca; persino la nostra compagna di viaggio ogni tanto si camuffa prendendo le sembianze della sua nota “ava”…

Continua….

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