mercoledì 25 luglio 2007

IN CIMA AL MONDO

"Ok allora a sabato...non preoccuparti, servono solo un sacco a pelo e le solite cosette per una notte fuori."
Dopo la festa ci lasciammo così, senza nemmeno prevedere una cena infrasettimanale a base di sushi e sashimi. Una semplicità incredibile senza malizia alcuna. Quella solita e patetica sensazione per lo più imposta dall'esterno dentro la quale sto molto stretto ogni volta che capita. Nulla di tutto ciò. Solo una sana e naturale voglia di stare insieme senza alcuna promessa/premessa.
Si parte al pomeriggio di un sabato che non sa bene se essere uggioso o solare. Una salita secca per portarsi alla prima quota che conduce al ripido sentiero che porta al bivacco delle meraviglie. Fa molto caldo. Per fortuna le nuvole ci aiutano e rendono meno impegnativa la salita. Finalmente dopo solo un'ora e tre quarti contro le 2 e mezza delle indicazioni cartacee arriviamo alla meta.
Siamo fortunati: non c'è nessuno. I bivacchi non sono gestiti da personale fisso e sono aperti tutto l'anno ad uso di alpinisti e trekker. Tutto si basa sulla fiducia come infondo dovrebbe sempre essere…
Tutta la fatica fatta svanisce in due fasi: la prima osservando il panorama, la seconda entrando in quella casetta che da fuori sembra decisamente poco accogliente.

Entriamo. Rispetto al rivestimento esterno, l'interno è sorprendente. Legno ovunque. I pavimenti, le pareti, e il soffitto sono in larice; lo stesso dicasi per cassapanca, tavolo e credenzetta. A 2420 mt di quota, in mezzo al nulla ma dentro al tutto, non ti aspetti una cosa simile.
Scendiamo prima di tutto a lavarci nel laghetto di fianco. E' indescrivibile la sensazione della sera che arriva con gli ultimi raggi di sole arancioni che illuminano la pelle nuda e ancora umida tingendola d'oro. Il profumo delle fragranze di un detergente delicato su tutto il corpo e un tepore dolce come la vita irradiano l'anima.




E il silenzio assoluto, intervallato solo dall'elegante fruscio delle ali di un'aquila che se ne passa regale poco distante da noi…Una solitudine che mi fa sentire in mezzo a tutte le persone che porto nel cuore.
La forza di un fiorellino capace di crescere solitario al centro di una roccia mi da la carica per andare a preparare la cena: aperitivo, grigliata di carne e dolce…tutto portato da noi nello zaino, compresi cabernet, nebbiolo e grecanico passito!
Mentre la carbonella fa lentamente il suo lavoro, l'ultimo sole incendia l'ambiente lasciando a poco a poco il posto all'oscurità…

All'interno accendiamo una miriade di candeline, unico (per fortuna) sistema di illuminazione. Ciò che si scorge dalle finestre è surreale. Sembra di essere a cena da un certo dio sull'undicesima nuvola, in via dell'eden! Non manca nemmeno la musica di qualità grazie alle nuove tecnologie…
Di li a poco si fa viva anche un'altra divinità sempre ben accetta: Bacco. Le sue carezze gentili amplificano ancor di più (per quanto possibile) sensazioni che vi auguro di provare almeno una volta nella vita.
Fuori il cielo stellato sembra a pochi metri di distanza e non ci sono più parole…

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