mercoledì 25 luglio 2007

LA DISLOCANDA

Silenziosa e misteriosa. Amo le sorprese!
L'invito è per trovarci in un parcheggio alle 19.00.
Lei è su un'auto nuova e quasi non la riconosco.
Lascio la mia in un posto libero e salgo sulla sua.
Partiamo in direzione sud ma non ho la più pallida idea della meta. Aperitivo? Ristorante? Pub? Discobar? Hostel? Sta di fatto che ci stiamo allontanando parecchio.
Mi guardo intorno e sorrido meravigliato come un bimbo che si fa il giro di casa col girello nuovo e le pareti appena imbiancate a tinte forti.
Arriviamo al lago ma presto lo lasciamo per avventurarci su di una stradina che sale e sale e sale ancora. Passiamo per boschi degni di quel nano di Baggins e lo spettacolo degli ultimi raggi solari a 45 gradi tra le fronde dei castagni mi lascia incantato. A memoria non ero mai stato in quel posto. Di certo non negli ultimi 20 anni.
Finalmente, dopo una curva svoltiamo per un viale alberato passando sotto ad un'insegna ad arco con la scritta " La Dislocanda". Il nome già mi piace e il posto ancora di più.
Ci affianchiamo a delle auto sotto a delle querce in un piccolo parco. Un atmosfera da "quel che resta del giorno", mi ci manca solo di veder uscire Antony Hopkins dalla porta con lo strofinaccio di lino al braccio e siamo a posto!
Tutto meraviglioso e ancor più esaltato dall'effetto sorpresa.
Il locale è di quelli semplici ma con tanto gusto. Una cucina sobria ma casereccia e gustosa. Il cameriere non era Hopkins ma sapeva comunicare le portate con fare così vellutato da insaporirle di piacere ancor prima di vederle.
Una cena e un viaggio che non scorderò di certo e che ho apprezzato immensamente.
Grazie di cuore gentile Amica mia. Sei una persona di un'onestà rara e di una delicatezza d'altri tempi. Non lo dimenticherò.

Nessun commento: