
a chi si commuoverà con noi,
a un 2008 che ci vedrà ancora protagonisti
di questo inestimabile spettacolo che chiamiamo
VITA!
Lontano da ogni sciocco gingillo di vanità il Basilisco vi porta l'anima delle cose affinché ogni fine non sia che uno speciale inizio...
Un'Inghilterra che non significa solo Londra.
Riporto citazioni da chi è meglio informato di me affinchè prima o poi finiscano assurdità come questa che di democratico non hanno nulla...tanto meno di corretto.
Una delle "sciupe"
Smuovere le coscienze di inebetiti esseri viventi con un cadavere? Mi sembra l'unica cosa utile prodotta dal proiettile di una calibro nove che ha ben pensato di infilarsi nel collo sbagliato.I luoghi dei miei antenati sono oggi luoghi della memoria. Possiamo riviverli in modi diversi. Uno di questi è ripercorrerli come un tempo ovvero a piedi, evitando le "moderne" strade carrabili più adatte a rumorosi fuoristrada e a qualche trattore. Vi sono sentieri poco conosciuti, come quello che vi illustro in questo post, che incarnano ancora l'anima di chi ha permesso persino l'esistenza del sottoscritto. Passo dopo passo la fatica che ti entra è quella che da centinaia di anni accompagna donne, uomini e anziani col gerlo sulle spalle di ritorno dal "paese" a valle. L'antico sentiero walser che dal piccolo borgo di S.Rocco nel comune di Premia (VB) si arrampica con pendenze notevoli fino all'antico alpeggio di Salecchio inferiore (attualmente disabitato), è un gioiello di "viabilità" alpina! Di difficile individuazione dalla statale, è caratterizzato da scalinate ancora in perfetto stato di conservazione, muri di contenimento non ancora stanchi (nonostante i settecento anni di età) di sorreggere i terrazzamenti alle loro spalle, cascatelle rigogliose, piodate consumate dal passaggio di migliaia di scarponi e zoccoli…Un percorso ricco di storia e di dettagli tutti da scoprire. Il giro che consiglio sia a chi vuole fare una passeggiata che finirà per riempire una domenica lontano da caotici centri commerciali, sia ai runners che vogliono allenarsi su un percorso unico e completo, è l'anello Piedilago - Salecchio - Salecchio superiore - Casa Francoli - Alpe Vova - il Passo - Cadarese - Piedilago. Non so quanti chilometri siano ma il dislivello totale in salita è di circa 1100 metri dunque potete farvi un calcolo dei tempi in funzione del vostro allenamento. Vi sono notizie anche sul web (http://www.gulliver.it/2007/index.php?modulo=itinerari&template=dettaglio&id_gita=8089) ma difficilmente troverete qualcuno che compie l'itinerario passando dal sentiero di S.Rocco che inizia proprio alla fine del paese a destra di una grande roccia con una madonna dipinta sopra; questo perché il dislivello è maggiore e attualmente il sentiero in un punto è franato per cui viene sconsigliato (beh, se proprio non siete abituati ad allacciarvi gli scarponcini ogni tanto allora ve lo sconsiglio pure io…). Per chi corre, lo sviluppo in verticale è praticamente continuo sia in salita che in discesa; dopo qualche chilometro di piano si sale decisi (io che non ho un grande allenamento tenevo una media di 18/20 mt/min) per poi arrivare a Salecchio inferiore dove c'è un chilometro circa di piano poi un piccolo dislivello ancora (200 mt ca) fino a Salecchio superiore dove si inizia il falso piano che porta a Casa Francoli e Vova da dove parte la discesa (32 mt/min!!) sulla gippabile. I chilometri finali dal Passo all'arrivo si possono fare sia sulla statale che costeggiando il fiume su sterrato. Io ci ho messo in totale 3 ore e 5 minuti (comprese foto) correndo quasi sempre ad eccezione dei punti più ripidi dove ho adottato una camminata veloce, ma se siete dei fan di Poletti, andate a dormire presto la sera e controllate carboidrati e zuccheri credo possiate metterci molto meno (spero non troppo…sigh!).
Personalmente, in un giorno di sole come quello, non posso certo dire di aver fatto solo una corsa in montagna. Quel giorno sono stato dove non servono parole e dove ciò che sono è al di là dei miei respiri.


Lo so. Sto trascurando il blog.
I think I'm drowning
Asphyxiated
I wanna break this spell
That you've created
You're something beautiful
A contradiction
I wanna play the game
I want the friction
You will be the death of me
You will be the death of me
Bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it
Our time is running out
Our time is running out
You can't push it underground
You can't stop it screaming out
I wanted freedom
Bound and restricted
I tried to give you up
But I'm addicted
Now that you know
I'm trapped
Since ovulation
You'd never dream of
Breaking this fixation
You will squeeze the life out of me
Bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it
And our time is running out
And our time is running out
You can't push it underground
You can't stop it screaming out
Has it come to this?
ooooohh
MUSE - Absolution 2003

Che fare al posto del solito aperitivo? Prendiamo i cavalli e voliamo tra i boschi come antichi guerrieri per una botta di adrenalina!
Certo che dopo una cenetta a base di affettati nostrani misti, tortelli ricotta e spinaci al burro d'alpe, svizzera al tomino fuso e contorno di piselli e salsiccia, il tutto bagnato da una bottiglia a testa di nero d'avola, svegliarsi alle 5:30 per una camminata non è proprio entusiasmante!
Il panorama si fa sempre più emozionante. Siamo sopra la foschia che invade il mondo sottostante ed in qualche modo ci sentiamo parte di un elite...in fondo sentiamo e vediamo quasi tutto dall'alto!
L'arrivo in vetta alle ore 10:20 dopo 3 ore e 40 minuti di "passeggiata", col fatidico abbraccio tra di noi, è indescrivibile. Io ho gli occhi lucidi per l'emozione. Non capita quasi mai ma col "Cerva" ho un rapporto particolare, personalissimo, intimo...Una sorta di amore incestuoso dato che mi sento un po' suo.. Quassù, a soli 3211 metri sul livello del mare sembra di essere in cima al mondo. Oltre ogni cosa. Quassù non vi sono i problemi della frenesia urbana che sta consumando l'umanità. Qui è tutto come migliaia di anni fa. Tutto è così e tutto così rimarrà. E nessuna arroganza, e nessuna pretesa potrà mai cambiare questo stato di cose perchè se provi a sentirti superiore quassù, semplicemente, muori.
Qualcun altro appende anche le crocs al palo per una sorta di commemorazione alla comodità (mah...!?)







Finalmente in alta quota. Questa volta una salita fra i silenzi di un ambiente austero e raramente frequentato. Un luogo non molto lontano da mete più blasonate, ma alquanto diverso. Una signora difficile questa montagna. Non ti regala facili sorrisi accondiscenti. Pretende viceversa una continua danza fra un sasso e l'altro per poter giungere a sussurrale all'orecchio "vetta!". Pietre a volte stabili a volte traballanti alternate da piccoli e ripidi tratti erbosi. Un ballo da folletti che mette a dura prova le articolazioni e richiede molta concentrazione. Alla fine però siamo in cima e pur sapendo che il percorso non è che a metà, (contrariamente a quanto purtroppo credono molti giungendo in vetta) l'emozione trasmessa dagli occhi fa svanire per un istante ogni fatica e lascia spazio a quell'unione col tutto che ti fa sentire li da sempre e per sempre."Ok allora a sabato...non preoccuparti, servono solo un sacco a pelo e le solite cosette per una notte fuori."
Dopo la festa ci lasciammo così, senza nemmeno prevedere una cena infrasettimanale a base di sushi e sashimi. Una semplicità incredibile senza malizia alcuna. Quella solita e patetica sensazione per lo più imposta dall'esterno dentro la quale sto molto stretto ogni volta che capita. Nulla di tutto ciò. Solo una sana e naturale voglia di stare insieme senza alcuna promessa/premessa.
Si parte al pomeriggio di un sabato che non sa bene se essere uggioso o solare. Una salita secca per portarsi alla prima quota che conduce al ripido sentiero che porta al bivacco delle meraviglie. Fa molto caldo. Per fortuna le nuvole ci aiutano e rendono meno impegnativa la salita. Finalmente dopo solo un'ora e tre quarti contro le 2 e mezza delle indicazioni cartacee arriviamo alla meta.
Siamo fortunati: non c'è nessuno. I bivacchi non sono gestiti da personale fisso e sono aperti tutto l'anno ad uso di alpinisti e trekker. Tutto si basa sulla fiducia come infondo dovrebbe sempre essere…
Tutta la fatica fatta svanisce in due fasi: la prima osservando il panorama, la seconda entrando in quella casetta che da fuori sembra decisamente poco accogliente.
