lunedì 25 giugno 2007

DUE RIGHE PER GIORGIO...


Un talento non si può inventare. Dopo aver percorso le vie di Montecarlo con Frank, chiacchierato con la splendida Lysa in una discoteca a New York perdendomi nei suoi occhi, eccomi ora tra gli scaffali di uno sfarzesco centro commerciale meneghino. Sono in ritardo all'appuntamento. Un ritardo di parecchi mesi. Un tempo voluto e necessario come quello dato al vino per migliorare, o agli uomini per diventare saggi. Galleggiando fra casalinghe curiose supero il reparto dei rotocalchi scandalistici evitando sguardi ammiccanti. Finalmente, alle undici di un pigro lunedì mattina sono in piedi davanti a Lui, proprio dove sapevo mi stesse aspettando. Allungo la mano consapevole che da li a breve, l'attesa sarebbe sfociata in un susseguirsi di eventi che ancora una volta mi avrebbero portato in giro per il mondo e dentro vite altrui.Caro Giorgio, "Fuori da un evidente destino" è la terza emozione che hai saputo regalarmi. Ho girato la quarta di copertina con un bonario sorriso accompagnato dal leggero movimento del capo e ciò che ai miei invisibili compagni di salotto ho saputo dire e stato semplicemente: "Però, quel Vito Catozzo..."Con sincero affetto "piemontese",Michele
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E con lo stesso affetto piemontese "quel Vito Catozzo" ti risponde, ti ringrazia e ti abbraccia...G

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