lunedì 18 giugno 2007

LA BIANCA NOTTE



Suoni e visioni.
Tutto ha inizio in una viuzza laterale tra la quiete di palazzi in fase digestiva.
Ore 20.30. Stranamente siamo puntuali.
Temperatura ideale per una camicia scura e i soliti jeans ben modellati sul culo (non li ho scelti io).
Direzione e strategia sconosciute.
Decidiamo di avviarci verso il centro poi si vedrà...e infatti!
Svoltiamo l'angolo e inizia la kermesse dei saluti e delle solite constatazioni.
In un tempo relativamente breve vie, locali e piazze si riempiono in modo spropositato.
Ritrovo molte persone che non vedevo da tempo e che in pochi minuti riperdo chissà per quanto altro tempo.
La bottiglia del gentile Rosso 2004 è ormai solamente un contenitore vuoto, quindi ci alziamo pensando che ormai è ora di cenare.
Così alle 23 finiamo con amici ad un nuovo tavolo mentre di fronte a noi, un clone della Nannini canta egregiamente "Sei nell'Anima..."
Tutto procede come deve, forse anche grazie al fatto che un "deve" in realtà non c'è mai stato. Non quest'anno! Inoltre, come diceva sempre un grande filosofo locale: "Mai fare programmi.." (l'altro invece sosteneva "L'amore? Tutte cazzate!")
Tra i commensali le discussioni fortunatamente prendono una piega piuttosto interessante anche se il sogno dura poco.
Una cameriera propone di fare "solo sesso" dopo una necessaria doccia.
L'altra sostiene che quegli occhi smeraldo sono il frutto originale dell'operato di madre natura.
Il cameriere non ci sta più dentro e non vede l'ora di mollare quella giacca bianca e quell'anacronistico papillon per lanciarsi tra la folla.
Io sorrido e lievito.
Volo tra sguardi alienati e sospiri velati.
Sono ore di conoscenza, baci, atti di lesbo esibizionismo, suoni sincopati, carezze, abbracci, ricordi ed abbandoni. Una notte di vita ed ora, una notte nella memoria.
Il giorno che ci abbraccia sensuale è il canto di un'anima collettiva che finalmente ci trova insieme.
Un ultimo sguardo alle mie spalle e l'ultima carezza alla scodinzolante Nerina prima di assaporare sogni che riguardano un'altra vita, forse più vera di questa.

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