martedì 12 giugno 2007

SALE E…ZUCCHERO




Milano al centro del mondo. Un salto su di un treno e ci troviamo in brevissimo tempo nel bel mezzo della capitale lombarda. Una T-shirt, un paio di levis stracciati e una serie di banconote in tasca. Direzione Arena Civica dove ci attende il concerto di un certo Fornaciari col suo Fly World Tour. Scendiamo dal convoglio già col sorriso stampato in faccia (…). Underground al volo e l'impressione è quella di aver sbagliato ed essere finiti sul diretto per Mogadiscio! Tre fermate e invece, per fortuna, ci troviamo a Moscova. Sosta obbligata davanti ad uno dei trenta bar con le ruote. Birra, birra, birra, birra...ah già, e un panino! Passato l'ingresso sotto le mura ottocentesche dell'arena ci dirigiamo verso il palco passando al centro del prato. Mi ha sempre affascinato la sensazione di apertura spaziale che si avverte quando attraverso un'insenatura ci si sente improvvisamente piccoli sopra migliaia di metri quadrati di verde. Alla fine comunque arriviamo a una decina di metri dal palcoscenico. Mancano circa 45 minuti all'inizio. A deliziarci della sua voce e del suo rock arriva la figlia di Zucchero che ci accompagnerà verso l'imbrunire, cosa che permetterà alle luci coreografiche di fare il loro lavoro. Finalmente inizia il concerto sulle note di Dune Mosse. Lui è seduto su un trono barocco circondato da un sipario argentato che nasconde tutto quello che si trova alle sue spalle. Cambia il ritmo e ci viene rivelata tutta la spettacolare scenografia rinascimentale con tanto di enorme organo a canne rigorosamente finto e giganteschi lampadari démodé. Due ore di salti e momenti emozionanti. Certe canzoni ti strappano con loro indietro di anni. Suoni per anime danzanti. Basta chiudere gli occhi un istante per lasciare che tutto svanisca in una lacrima e in un sorriso tra decine di migliaia di esseri umani con lo sguardo nella stessa direzione. Alla fine dello spettacolo riusciamo ad essere gli ultimi sul prato con tanto di security che ci chiede di uscire. A quel punto andiamo a piedi in corso Como dove c'è più gente che alla mecca durante il pellegrinaggio dei mussulmani! Un cagaio assurdo. Mi piazzo in una zona rialzata di fronte all'Hollywood e mi sembra di essere al circo! Solo che al posto dei poveri animali sfilano un sacco di giovani e meno giovani (che forse non sanno dell'esistenza di un ufficio chiamato anagrafe…) la cui esistenza sembra legata in primis alle volontà di uno stilista e subito dopo a quelle di una casa automobilistica. Triste. Lasciamo la fiera del "son più figo io - milano due zero zero seven" e decidiamo di fiondarci in un locale da ballo ad un centinaio di metri da lì. La musica sembra decente e un cocktail te lo fanno per "sole" 20 delle vecchie mila lire. E va beh…chissà che cazzo ci han messo nei long island fatto sta che il treno per rientrare in paradiso, momenti ce lo dimentichiamo! Arriviamo a casa che il sole ha già dipinto valli e pareti rocciose ancora inumidite da una notte piovigginosa. Giusto il tempo di cambiarci o poco più e via, servizio musicale della domenica! Miei cari, in una manciata di ore c'è stata dentro tanta di quella vita che l'unico commento che ho è un sorriso verso l'infinito. Grazie Amica mia. Grazie Amico mio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che dire… hai proprio reso l’idea… una sera/una
notte/una mattina… quante emozioni. Se fossimo in
grado di vivere ogni secondo della nostra vita così…
GRAZIE A TE perché capisci quanto tutto questo è
importante.